Gds: “Palermo. Rap punta al rialzo e vuole più soldi. Una stangata Tari per coprire i costi. Un’ipotesi di aumento del 26%, il Comune fa muro: «Da soli non ce la facciamo, c’è già il Coronavirus»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle richieste della Rap al Comune. Sono milioni in più che l’azienda di igiene ambientale chiede per garantire il servizio per l’anno in corso. Tanto per capirci, sarebbe un aumento medio di quasi il 27 per cento, vicini a un terzo. Una botta clamorosa per gli utenti, ma non inattesa, soprattutto in questo momento drammatico per le famiglie. In tempi normali il Pef andrebbe approvato entro aprile perché è la base su cui poi calcolare la nuova aliquota della Tari. Con l’iradiddio scatenata nel mondo per l’influenza Covid-19, termini e adempimenti sono stati messi in discussione e spostati più in là. Com’è noto, infatti, la legge prevede che raccolta e smaltimento dei rifiuti sia tutta a carico dei contribuenti attraverso l’imposizione della tassa. Vietato contribuire con altre linee di finanziamento. Per questo ogni anno bisogna provvedere a fissare le aliquote Tari sulla base del fabbisogno. A essere precisi, si chiede che in bolletta arrivi un aumento del 26,40 per cento. Al di là della coerenza del costo con gli interventi resi, in questo momento però appare del tutto incongruente con la situazione che si sta vivendo. La vera necessità di un maggiore impegno finanziario a favore di Rap, dipende anche dalla situazione della discarica di Bellolampo che dal luglio scorso non può più abbancare rifiuti al suo interno per la saturazione della sesta vasca e l’attesa costruzione della settima. Com’è noto, infatti, l’immondizia di Palermo per ora viene trasferita in discariche fuori provincia, nel Catanese soprattutto. Per l’assessore al Bilancio, Roberto D’Agostino, ci sono criticità evidenti legate ai ritardi della VII vasca «e che si sono aggravate ancora di più in queste ore e questi giorni. Quello che è certo che il Comune non potrà sostenere da solo, né certamente potrà scaricare sui cittadini, altri costi. Sarà piuttosto necessario capire nelle prossime settimane, quando si attenuerà il peso di questa emergenza, come mettere mano ad un piano complessivo dei conti». E il sindaco Orlando prosegue sulla stessa linea: «Non ho fatto mistero da almeno due settimane del fatto che è necessario un provvedimento nazionale, dopo il “Cura Italia”, che si prenda cura dei Comuni. Il governo nazionale e quello Regionale non potranno che prendere atto della necessità di interventi straordinari, che garantiscano la tenuta istituzionale e sociale del Paese, di cui i Comuni sono il punto di partenza».