Gds: “Palermo, quando al «Barbera» la panchina diventa un talismano”
Un binomio quasi letale, chi entra a gara in corso segna. Solo il Catanzaro è riuscito ad uscire indenne
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui calciatori del Palermo che subentrano dalla panchina, un vero e proprio talismano.
Un binomio letale, o quasi. La panchina e il «Barbera», finora, hanno garantito il successo al Palermo. Quando un subentrante segna in casa, arrivano sempre i tre punti. L’unica volta in cui le due cose non sono coincise, il Catanzaro ha strappato uno 0-0 che poteva essere ben diverso, se la sorte non avesse girato le spalle alla squadra di Filippi. Per il resto, tutte le altre gare interne hanno seguito lo stesso copione: una riserva entra e segna, il Palermo vince. A volte grazie a quel gol, altre volte chiudendo la partita per merito della propria panchina, decisiva come nessun’altra nel girone C.
L’elenco parte dall’esordio in campionato e si ferma, per il momento, all’ultima gara casalinga. Dal rigore di Soleri contro il Latina fino al pallonetto di Brunori contro la Virtus Francavilla, con in mezzo altre due reti, sempre degli stessi attaccanti, che si sono spesso alternati il posto nell’undici titolare. Chi è entrato a gara in corso, però, ha praticamente trovato ogni volta la via della rete. Soleri si è ripetuto contro il Foggia, trovando e realizzando il rigore del definitivo 3-0, mentre Brunori ha scacciato via i fantasmi nella sfida col Campobasso, pochi istanti dopo l’errore dal dischetto degli ospiti, che sarebbe potuto valere il Pareggio. In pratica, l’unica volta che un «panchinaro» non ha segnato in casa, è coincisa con l’unica partita in qui il Palermo non ha preso i tre punti. I gol delle riserve si stanno rivelando un insospettabile talismano per i rosanero.