Gds: “Palermo Pugno a un’infermiera, denunciato ma va al contrattacco”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su quanto avvenuto al Policlinico di Palermo con un tik toker palermitano protagonista.
Una movimentata serata al pronto soccorso del Policlinico costa una denuncia al noto tiktoker Claudio Zampardi, di 34 anni, accusato di lesioni a incaricato di pubblico servizio perché avrebbe sferrato un pugno a un’infermiera. Zampardi, nato donna e che ha poi cambiato sesso, una condizione resa nota sui social, non ci sta e fornisce la sua versione dei fatti, pensando a una controdenuncia, dicendo di essere stato vittima di un trattamento sgradevole anche per via della sua condizione.
In un video postato in diretta dall’ospedale dice: «Mi trovo al Policlinico, dove mi hanno bullizzato, dicendomi che non sono né donna né uomo. Queste cose non si fanno, mi dicono che non sono né carne né pesce, mi hanno trattato male». Secondo la ricostruzione dei fatti compiuta dai carabinieri, e alla luce delle dichiarazioni fornite dal personale sanitario, Zampardi avrebbe preteso di saltare il turno d’attesa per essere visitato. Il personale, impegnato in un caso di infarto, l’avrebbe poi sottoposto a un elettrocardiogramma, invitandolo ad accomodarsi in sala d’attesa e a consultare il medico di famiglia per questioni di salute non gravi.
Ma Claudio Zampardi, noto per lo slogan “Ti saluto bambolo” con il quale si presenta su TikTok, sarebbe andato su tutte le furie, minacciando e poi colpendo con un pugno l’infermiera. Sul posto, così, è stato richiesto l’intervento dei carabinieri, che hanno compiuto i dovuti accertamenti e, infine, denunciato Zampardi. Il quale ha aggiunto: «Stavo male da tre giorni, avevo febbre e muco. Sono andato per un controllo, ho fatto il turno, aspettando mezz’ora ed è arrivata questa signora che mi ha fatto entrare. Mi ha trattato come una bestia. Dopo avermi controllato le ho chiesto perché si comportasse così. “Non ho capito cosa sei”, mi ha detto. E mi sono mortificato. Non è vero che le ho dato un pugno. Anche io ho denunciato questa infermiera, non l’ho neanche toccata. Loro non sanno chi sono io, il dolore che ho. Nessuno mi può giudicare. Stop all’omofobia, ribellatevi tutti».