L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione pubblicitaria a Palermo.
Si attendeva una decisione che ponesse finalmente fine alla questione delle affissioni pubblicitarie e sbloccasse la gara indetta dal Comune il 20 gennaio scorso. Così non è stato e gli avvocati dell’Ente hanno ricevuto ieri in tarda mattinata la doccia fredda che congela le speranze di poter incassare subito 5 milioni e 440 mila euro. Il Tar ha nuovamente sospeso il bando del Comune che rivoluzionava i criteri di assegnazione degli spazi ricorrendo a una procedura di evidenza pubblica, con un’asta al rialzo. Decisione però decisamente mal digerita dalla società Damir, che fa capo al patron del Palermo calcio Dario Mirri che ha presentato il ricorso.
«Dovremo attendere che i giudici amministrativi entrino nel merito con una sentenza il 7 giugno – commenta l’assessore alle Attività produttive Cettina Martorana per decidere poi come adeguarci, se procedere con l’assegnazione dei lotti per libera concorrenza o altro». In realtà, la patata ora passa, gioco forza, nelle mani della prossima Amministrazione che dovrebbe insediarsi proprio in quel mese. Il Comune aveva previsto di suddividere la città in quattordici grandi aree, imponendo un massimo di tre lotti per ciascun privato. L’operazione serviva soprattutto a rimpinguare le anemiche casse comunali, con una previsione di incassi di quasi sei milioni di euro. Nuova e provvidenziale linfa per la salute dei bilanci. L’assegnazione consiste nella possibilità di collocare impianti pubblicitari nei limiti di numero, tipologia e superficie fissati dal piano generale del Comune, nei singoli lotti individuati e ricompresi nei 14 accorpamenti. Avrà una durata di 5 anni dalla data di stipula del contratto e – su richiesta di parte – verrà rinnovata per una sola volta, «salvo motivata decisione contraria…».