L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e su Jacopo Segre che da intoccabile è diventato panchinaro.
La vittoria di Modena come medicina a tutti i mali. Con la cinquina rifilata alla squadra di Tesser, tutto l’ambiente Palermo ha ripreso entusiasmo proiettandosi verso il finale di stagione nelle migliori condizioni mentali possibile. Ottenere una vîttoria in quel modo ha sicuramente eliminato tutte le possibili scorie delle mancate affermazioni nei match precedenti e sottolineato, ancora una volta, l’unione di squadra che c’è all’interno dello spogliatoio rosanero.
Contro i «canarini», infatti, protagonisti lo sono stati tutti gli effettivi, sia chi ha iniziato la partita che i subentrati. Tra questi c’è anche Segre. Il centrocampista ex Torino, infatti, ha contribuito con la sua voglia e determinazione allo scatto decisivo utile a superare le resistenze del Modena: suo è stato, infatti, il recupero palla in occasione della quinta rete del Palermo, con la verticalizzazione all’indirizzo di Vido, poi atterrato in area per il conseguente calcio di rigore in favore dei rosanero.
Questo a dimostrazione che. nonostante il momento paco fortunato, tutti i calciatori del Palermo sentono di far parte di un unico progetto tattico, sia che si parta dall’inizio o che si vada in campo a partita in corso. Quella di Segre, d’altronde, è una parabola discendente in termini di minutaggio che è sotto gli occhi di tutti. Prelevato dal Torino, il centrocampista si era subito inserito nei meccanismi del centrocampo di Corini andando anche a segno alla sua prima apparizione, nella sfortunata sconfitta contro l’Ascoli. Da quel momento in avanti, sempre titolare e uno dei pochi punti fermi dell’undici disegnato da Corini: Segre ha sempre dimostrato affidabilità una discreta propensione offensiva che ha portato il numero 8 in gol in altre due occasioni, contro Cagliari e Brescia.