Gds: “Palermo, positivo un carabiniere. Aveva trascorso le ferie al Nord. Domani comitiva bergamasca riparte”

L’edizione odierna parla del Carabinieri risultato positivo al Coronavirus a Palermo. È il primo palermitano che finisce in ospedale per Covid19 dopo un viaggio al Nord. Vacanza sulle neve con la moglie in Tentino Alto Adige e rientro amaro per un carabiniere che presta servizio al Comando provinciale del capoluogo dove è stato trovato positivo al test. Il militare ha circa cinquant’anni, fisico sano e abitudini da sportivo, le sue condizioni non destano particolare preoccupazione. Ma da venerdì è stato ricoverato, come protocollo prescrive, all’ospedale Civico di Palermo, dopo alcuni giorni di quarantena nella sua abitazione con febbre e poi i problemi respiratori che hanno fatto scattare il campanello d’allarme – si legge -. Era stato lo stesso militare, presentandosi in caserma dopo il volo di ritorno via Verona, ad avvertire immediatamente i suoi superiori del transito nelle zone a rischio e a mettersi in isolamento volontario. Nonostante la precauzione, quindi, di evitare il contatto con i colleghi nell’ambiente di lavoro, i locali di Piazza Verdi sono stati sottoposti a bonifica sanitaria. Ci gravitano, ogni giorno, centinaia e centinaia di persone. Il «paziente 6» si aggiunge ai cinque turisti bergamaschi costretti dal tampone positivo a cure e soggiorno obbligato nell’hotel Mercure, in pieno centro storico a Palermo. Loro e tutti gli altri della comitiva in quarantena forzata. Domani dovrebbero finalmente ripartire. Un sollievo dietro il quale fa capolino un pizzico di rimpianto. «La nostra prigione – racconta la guida Daniela Mancia – è stata inondata dal calore e dalla generosità dei palermitani. Gente meravigliosa che ci ha portato libri, cibo, generi di prima necessità. Non potremo mai dimenticarlo, come del resto l’accoglienza degli operatori dell’albergo. Sono stati fantastici». È un arrivederci, non un addio. Ieri alla riunione dell’Unità di crisi della Regione sono state decise alcune misure fondamentali per non farsi trovare impreparati. Proprio in un reparto del Civico è ricoverato da venerdì il carabiniere risultato positivo al test del Covid19. «Il nostro percorso ha funzionato nel rispetto delle direttive ministeriali – dice Requirez – È stato già previsto l’incremento entro 30 giorni del 50% dei posti di Rianimazione, due in più inTerapia Intensiva (isolamento a pressione negativa) e aumenteranno pure i letti a disposizione per i ricoveri a Malattia Infettive, anche nel reparto pediatrico. Dobbiamo prepararci ad affrontare il picco e lo sviluppo clinico del virus che deve ancora arrivare. In più, abbiamo organizzato due percorsi al triage del Pronto soccorso per valutare approfonditamente i casi e decidere gli eventuali ricoveri di quelli sospetti». Ma il personale medico ha tutto quello che serve, mascherine e guanti? «Al momento possiamo contare ancora sulle scorte – aggiunge il direttore sanitario – Ma ci hanno assicurato la fornitura di tutto l’occorrente entro la prossima settimana. Del resto, i nuovi posti di Rianimazione non possono sicuramente funzionare senza gli strumenti adatti e cioè ventilatori e monitor. Cercheremo di spingere sui tempi della fornitura per cui c’era già una gara d’appalto aperta. Ci faremo trovare pronti». Non ne è altrettanto sicuro il sindacato Cimo, che interviene con una nota del segretario Angelo Collodoro: «Risulta necessario mettere in evidenza alcune criticità, frutto dell’improvvisata e non equilibrata organizzazione sanitaria, messa in piedi per contrastare la diffusione del Covid/19 e gestire le complicanze da esso causate. Il ricovero in terapia intensiva del paziente è la conseguenza dell’assenza di posti liberi di isolamento disponibili, in reparti di malattie infettive, nei presidi ospedalieri della provincia di Palermo. L’occupazione impropria di un posto letto di terapia intensiva, per carenza di posti letto di isolamento in malattie infettive, non sarà più giustificabile». Precauzioni, chiusure e cautele. Ma nello scenario sanitario costretto dalla circostanze a cambiare pelle e abitudini, entra il video dirompente di medici e infermieri dell’ospedale «Giglio» di Cefalù che registra il boom di visualizzazioni per un vademecum igienico a suon di… musica. Un milione e 600 mila persone raggiunte, 750 mila visualizzazioni, 8 mila interazioni, oltre 7000 condivisioni. Il filmato mostra con semplici gesti, scanditi su una rivisitazione del brano «Una vita in vacanza» che gli stessi medici intonano per spiegare come lavare correttamente le mani per evitare la diffusione di germi e batteri. L’iniziativa è stata condivisa, ieri anche sul profilo Instagram di Lodo Guenzi, leader della band che ha scritto la canzone originale.