Gds: “Palermo Porto della Bandita, via libera al progetto da 15 milioni. Alongi: «Sarà la nuova Mondello»”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul progetto per rivoluzione il porto della Bandita di Palermo.
Sciascia diceva che Palermo aveva girato le spalle al mare. Ora quello sguardo negato da vandalismi e abbandono, ricordato da Teresa Piccione (Pd) durante la seduta del Consiglio, potrebbe tornare ad accarezzare la Costa sud ed il suo piccolo porto della Bandita. Quindici milioni (12 e 790 mila euro più Iva) dai fondi del Pnrr mettono la firma alla delibera approvata ieri che sblocca l’iter per approdare all’affidamento della gara per la progettazione esecutiva entro il 31 dicembre. È un altro tassello del pacchetto di interventi che comprende il Parco a mare allo Sperone ed il Contratto di fiume e di costa Oreto, inseriti nel più ampio capitolo della messa in sicurezza ed il ripristino ambientale dell’ex discarica di Acqua dei Corsari, finanziato con fondi Po Fesr, tutti destinati alla rigenerazione urbana per conseguire la riqualificazione del tratto costiero sud orientale del territorio comunale.
«Sarà la nuova Mondello – dice il neo assessore Pietro Alongi – grazie ad una riqualifica dell’aspetto urbanistico-ambientale e ai grandi risvolti occupazionali, perché ci sarà un rilancio di quell’area che fu centro di turismo e attività economiche». Un treno in corsa che si doveva prendere al volo, sebbene molti consiglieri di minoranza lo vedano invece già schiantarsi contro il muro di intoppi burocratici e incongruenze operative. I più entusiasti sostenitori l’hanno ribattezzata la costa d’oro, seppure degli antichi fasti in 40 anni si è spenta pure l’eco. Pasquale Terrani rievoca con nostalgia gli anni ‘60, quando quella parte di mare era frequentata dalla nobless cittadina e da visitatori che nei lidi arrivavano dai vicini centri della provincia.
«Non ci possiamo permettere di avere ritardi, già ce ne sono stati abbastanza – dice il consigliere di FI -. Sono interventi che si aspettano da 40 anni in quella parte di città». Il piede sull’acceleratore permetterà di essere pronti al collaudo e alla consegna dell’opera entro dicembre 2026, data tassativa prevista dal Pnrr, pena la perdita del finanziamento. E sarebbero guai. Fra tre anni, quindi, Romagnolo potrebbe stendere la vista su prati verdi, piscine (una per allenamento di 1250 mq e una per attività ginnico ricreative di 1600 con spogliatoi e docce), un punto ristoro e giardini pubblici. Il progetto prevede anche la creazione nell’approdo di circa 100 posti barca turistici, solo cinque saranno riservati alle attività marinare. La sistemazione dei pontili esistenti, alla messa in sicurezza del bacino con prolungamento del molo di sottoflutto e realizzazione di nuova diga foranea. E ancora: servizi per il porto (wc, lavanderia, guardiania, zona ristoro, officina).