Gds: “Palermo Ponte Corleone, ora chiude la corsia lato mare”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui lavori sul Ponte Corleone.

Sono durati nove giorni i lavori sulla corsia centrale della carreggiata verso Catania del Ponte Corleone. Ora è la volta dell’ultima corsia da sistemare, quella lato mare. Probabilmente le file di questi ultimi giorni si attenueranno un po’ visto che tutto il traffico sarà allineato a partire da oggi sulla corsia centrale e lato monte che garantiscono più continuità di deflusso. L’area di cantiere dunque si sposta per l’intervento di risanamento, rinforzo, impermeabilizzazione e asfaltatura sul lato del mare. L’ufficio Mobilità del Comune ha emanato una nuova ordinanza che corregge quella precedente che aveva previsto di  durare sino al 30 novembre.

Anche se fonti dell’Anas avevano fatto sapere che l’intenzione era quella di mantenere chiusa la corsia centrale al massimo per una settimana o dieci giorni, per poi spostarsi nella porzione più esterna della carreggiata. Da oggi le auto dovranno transitare nella corsia centrale mentre ai camion con stazza fino a 44 tonnellate sarà riservata la corsia lato monte dove era anche stato completato il posizionamento della barriera di sicurezza. Per i mezzi pesanti, inoltre, è previsto il divieto di transito nella bretella laterale (la complanare) che dall’altezza del carcere Pagliarelli conduce fino al Baby Luna. Per Tir e camion oltre 44 tonnellate, vale il divieto di transito sul ponte così come ormai previsto da anni.

Purtroppo con un danno per il centro della città dove, inevitabilmente, questi bestioni confluiscono per trovare una via d’uscita alternativa. Dall’Anas, comunque, ritengono di potere consegnare entro Natale al pieno traffico il Ponte Corleone. Le squadre di operai lavorano anche orario notturno. Questo ultimo pezzo di intervento è più complesso perché oltre alla scarificazione, al risanamento, al rinforzo, alla impermeabilizzazione e all’asfalto della soletta, bisognerà gestire il cavedio fra i due ponti che serve per il convogliamento delle acque, ma anche perché vi sono alloggiati alcuni sotto servizi che necessitano di maggiori competenze tecniche di intervento.