L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla piscina comunale di Palermo.
Sotto il cupolone di tela e ferro intrecciano, quelle che sembrano macerie staccate dalle pareti dopo un terremoto. Nella grande tensostruttura di viale del Fante, il cosiddetto Pallone che fu il Centro stampa dei Mondiali ‘90 e che ora dovrà (dovrebbe) ospitare la piscina prefabbricata «gemella diversa» dell’Olimpica, tutto è stato smontato e posato sui pavimenti. Anche quelli salteranno via. Sotto c’è il vuoto, che doveva essere spianato e scavato per ospitare la vasca prefabbricata di 2 metri di altezza (per 35 di lunghezza è 23 di larghezza) che dovrà (dovrebbe) essere collocata entro i primi di ottobre.
Intanto resta tutto adagiato li, come scopriamo entrando da una porticina che troviamo aperta nel primo pomeriggio e che ci porta nell’impianto natatorio…candidato, ma fra tante incognite. Troviamo una sorta di grande magazzino dismesso, con chiodi sparsi per terra, cavia vista. tubi e polvere: «Rispetteremo i tempi – dice l’assessore allo Sport, Sabrina Figuccia «Stiamo concludendo le verifiche statiche e poi faremo l’avviso pubblico per appaltare la posa della piscina, È una sfida e un impegno del sindaco». Il condizionale resta più che mai d’obbligo in questo valzer di date e di promesse che rischia di fare finire subito la musica e il ballo, relegando nuovamente al buio e all’abbandono la struttura chiusa da anni, non è il problema, questo. Piuttosto lo sarebbe il suo immediato riflesso sugli sportivi, che si vedrebbero negare la braccista lunga in acqua per mera passione 0 per agonismo.