L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul maltempo che in queste ultime ore ha messo in ginocchio Palermo e provincia tra allagamenti e frane molto rischiose per la vita dei cittadini.
Non è stata certo una bomba d’acqua, improvvisa e da scarica potente tutta in una volta, a sommergere case e auto. La pioggia, seppur consistente, era ampiamente prevista dai bollettini e dall’allerta meteo. Eppure è bastata per mandare in tilt la città e fare piombare in un incubo sopratutto chi abita nelle periferie.
Nella serata di ieri, dicono i vigili del fuoco, l’allarme era rientrato e molte zone hanno tirato un sospiro di sollievo. Ma le previsioni non escludono ricadute a breve. Strade come fiumi in piena invase dal fango, frane che minacciano le ville dalle quali si fugge nella notte e nel panico con ogni mezzo.
Il costone di Monte Gallo si sbriciola e manda giù pezzi, massi che si staccano e rotolano sulla via Grotte Partanna, sulle auto di passaggio già impantanate nella palude diventata presto sabbie mobili. Succede e ricapita, da anni, in quelle borgate ormai super urbanizzate ma dimentiche di opere che ne garantiscano sicurezza e vivibilità.
A Casteldaccia a causa della furia del maltempo, si è aperta una voragine in via Pietro Nenni. La strada è stata transennata. Varie vie allagate a Bagheria e dintorni, una donna è rimasta bloccata con la macchina dopo essere finita dentro un tombino scoperchiato dal maltempo. Disagi anche sulla Statale 113 tra Villabate e Ficarazzi. Acqua alta anche sulle autostrade Palermo-Catania e Palermo-Mazara del Vallo.
Il maltempo non risparmia la perla del Tirreno: a Cefalù nella notte un enorme masso si è staccato dalla Rocca precipitando sulla via Portera (che conduce al porto). È stata già realizzata una viabilità alternativa.