L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso risalente a 5 anni fa di una donna che sarebbe stata picchiata in commissariato.
Due versioni opposte: quella del poliziotto e di una donna che ha detto di essere stata picchiata in commissariato.
Alla fine è stato condannato il poliziotto per lesioni. Il gup Rosario Di Gioia ha inflitto un anno e 6 mesi all’ispettore capo Tonino Prontera, la pena è sospesa e la sentenza è stata emessa al termine del rito abbreviato e dunque con la riduzione di un terzo. L’ispettore è stato condannato anche al risarcimento dei danni che dovrà essere liquidato «in separata sede» e al pagamento delle spese per la costituzione in giudizio, quantificate in 2960 euro.
La signora, assistita dagli avvocato Corrado Nicolaci e Mauro Torti, ha sempre dichiarato di essere andata a fare una denuncia per furto di telefonino al commissariato Zisa e ne è uscita con le ossa rotte. Ma il poliziotto imputato ha negato tutte le accuse, sostenendo che mai si sarebbe sognato di sfiorarla con un dito.