L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un episodio di violenza accaduto sabato sera.
Sabato sera, in pieno centro di Palermo, davanti al Teatro Massimo, un avvocato e ricercatore universitario è stato brutalmente picchiato da un gruppo di undici persone sotto gli occhi atterriti di numerosi passanti. Nonostante fosse una delle aree più affollate della città, non c’era nemmeno una pattuglia della polizia o dei carabinieri a presidiare la zona. Questo episodio ha sollevato nuovamente il problema della sicurezza nel centro storico e la necessità di maggiori controlli nelle aree della movida.
L’incidente è avvenuto intorno alle 21:30, mentre l’uomo stava tornando a casa con la fidanzata. Il gruppo di undici persone lo ha accerchiato e aggredito, colpendolo con pugni e calci e lasciandolo con il naso rotto e una prognosi di trenta giorni. Il giovane dovrà subire un intervento chirurgico e intende denunciare i suoi aggressori.
Il motivo dell’aggressione sembra essere un rimprovero che l’uomo aveva rivolto poco prima ad alcuni ragazzini in via Ruggiero Settimo. Questi stavano armeggiando intorno a un monopattino, forse con l’intenzione di vandalizzarlo o rubarlo. Il trentenne li aveva richiamati all’ordine e aveva filmato l’accaduto con il suo telefono cellulare per consegnare il video alle autorità.
Dopo l’episodio iniziale, i ragazzini, apparentemente guidati da un membro più grande di circa 15 anni, erano scappati. Tuttavia, poche centinaia di metri più avanti, il gruppo è tornato con rinforzi, inclusi adulti e un paio di ragazze, e ha aggredito nuovamente l’uomo, provocandogli la frattura del setto nasale.
Nonostante l’aggressione, il ricercatore è riuscito a registrare un altro video che mostra chiaramente i volti degli aggressori. La polizia, avvisata dai passanti, è arrivata dopo circa venti minuti e ha identificato undici persone, alcune delle quali provenienti da un paese della provincia. Le autorità stanno analizzando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza dei negozi nella zona per identificare ulteriormente i responsabili.
Questo episodio mette in evidenza la necessità di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nelle aree di maggiore affluenza della città per garantire la sicurezza dei cittadini.