L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul cimitero dei rotoli a Palermo chiuso per il forte vento delle scorse ore.
Cime tempestose ai Rotoli. Il vento faceva agitare troppo le fronde degli alti alberi che troneggiano sui viali del cimitero e così a metà mattinata di ieri il direttore Leonardo Cristofaro ha deciso di chiudere i cancelli ai visitatori. Troppo pericoloso stare sotto quegli arbusti che potevano crollare a terra in qualsiasi momento e il transito è stato consentito solo alla salme in arrivo dopo i funerali. La maggior parte destinate ancora una volta ai depositi che sono tornati a riempirsi vertiginosamente, superando la quota di 1200. Numero più, numero meno non si potrà fare molto negli ultimi mesi della gestione Orlando per ritoccarlo: è stata appaltata la gara per la costruzione dei 424 loculi prefabbricati, ma serviranno almeno 60 giorni di istruzione tecnica per aprire il cantiere vero e proprio.
Gli operatori della Reset stanno continuando le operazioni di bonifica dalle erbacce nei campi di inumazione. «Per il resto, possiamo solo fare le tumulazioni nelle tombe private -dice Nicola Presti, responsabile delle squadre – e la riunione dei resti, visto che finalmente sono arrivati i sacchi bianchi che mancavano da tempo. Ma le salette e le tensostrutture sono tornate a riempirsi di bare sui pavimenti». L’emergenza sarà macroscopicamente attuale sul tavolo della prossima Giunta, alleviata quantomeno dalla sicurezza di avere i soldi in cassa per mettere mani alla soluzione. I due milioni giunti sul fotofinish grazie ad un emendamento della Lega alla legge nazionale sono stati sparpagliati in una dettagliata scaletta, che non dovrebbe essere difficile da seguire