L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si è soffermato sull’emergenza ai rotoli di Palermo.
Poche idee e ancora confuse. L’emergenza delle bare insepolte al cimitero dei Rotoli è ormai nella corsia d’emergenza dell’agenda politica, ma la domanda sorge spontanea: perché non prima e solo adesso, visto che le soluzioni paventate sembrano, sulla carta, decisamente alla portata del Comune da tempo e non certo frutto di qualche colpo di genio o di fortuna?
Davanti alla gogna nazionale del cimitero dei Rotoli , come supereroi dei fumetti, si tirano fuori i poteri speciali del sindaco e le soluzioni attese dallo scorso anno, quando il termometro dei defunti nei depositi era sotto soglia 500. Ora sono quasi il doppio, alcune salme «riposano» ancora di fatto nel regno dei vivi, che li hanno lasciati anche per un anno intero all’aria aperta nelle tendopoli, sui gradini, sui pavimenti di salette dove l’unica compassione, per loro, era rappresentata dal crocifisso sull’altare, pure quello nel degrado e nell’abbandono.