L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle dichiarazioni di Dario Mirri, presidente del Palermo: «È un inizio, amo Petralia per motivi personali e credo che un pezzo della vera Sicilia abiti qui, perché ci sono le radici. Non conosco nemmeno i giocatori che stanno seguendo, ci pensa Sagramola. Dobbiamo prepararci a vincere, ma anche a non vincere. Siamo caduti e ci stiamo rialzando, dobbiamo essere pronti a rialzarci se non dovessero arrivare vittorie. Con questa forza, saremo invincibili. Noi otteniamo un beneficio solo vincendo e vincere lo si fa solo con i giocatori. Non esistono presidenti padroni, io sono temporaneo. Resto convinto che sarà un’esperienza unica e diventerà un modello per il calcio italiano». Paparesta è stato protagonista di un siparietto con l’attore Tony Sperandeo, che ha ricordato i suoi trascorsi da direttore di gara: «Quante gliene ho detto per tanti anni, ma ora gli voglio bene». Al dirigente spetta il compito di trovare un accordo televisivo per poter trasmetterele partite del Palermo sia in Italia che all’estero: «Le trattative sono ancora in corso, ma c’è tanto interesse nei confronti del Palermo e confido che tutte le partite siano viste sia sul piano nazionale che su quello internazionale. Mi auguro dalla prima giornata, altrimenti sarà la seconda». Continua Mirri: «Noi non abbiamo storia, ma rappresentiamo la città di Palermo. Il sindaco ha visto nella nostra proposta un valore importante, perché il Palermo lo è per milioni di tifosi. Baseremo il nostro progetto su delle radici, ma anche sulle ali, sullo sviluppo che vogliamo dare al Palermo. Grazie al sostegno della mia famiglia e di Di Piazza abbiamo delle radici forti, ma anche una visione per una crescita esponenziale. L’attenzione avuta sugli under 18 nella campagna abbonamenti credo che nessuno l’abbia avuta in Italia. La mia è quasi una sfida. Lo scorso anno eravamo circa 2000 abbonati e ora credo che ne faremo di più. Avverto tanto entusiasmo, andava solo espresso. So quanto i tifosi amino il Palermo, non hanno avuto la possibilità di amarlo perché si era creata una barriera. Quando è andato in Serie A, c’erano 30-40 mila abbonati e il sogno è quello. Io sto al mio posto, faccio il tifoso e queste competenze sono di Sagramola». L’AD ammette di avere un colpo in canna: «La squadra è nella nostra testa, mancano ancora alcune cose per avere ricambi in tutti i ruoli. Dopodomani (domani, ndr) arriverà un centrocampista, ma non voglio fare nomi. Siamo riusciti ad allestire una bozza di squadra per rappresentare un’ossatura credibile con le ambizioni dovute, ovvero vincere il campionato. Crediamo di avere un gruppo di qualità. Martin ha esperienza internazionale e vuole mettersi in gioco conclude Sagramola – ma è in prova come Corsino. Lancini ha esperienza in B come Martinelli, possono anche accompagnarci nei prossimi anni. Su Sansone, invece, non c’è nulla».