L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul pareggio del Palermo contro il Cesena non privo di polemiche.
Il giorno del ricordo, ma anche quello dell’ennesimo appuntamento mancato. Con la vittoria al Barbera che non arriva nemmeno contro il Cesena. Per il Palermo, questa è una notizia negativa, anzi, tutto l’opposto di ciò che si sperava. La partita finisce 0-0, con il Var protagonista, che annulla ben quattro reti (tre al Cesena e una al Palermo). Sullo sfondo, rimane la commozione per il tributo a Totò Schillaci, l’eroe di Italia ’90, scomparso mercoledì scorso dopo una battaglia contro il cancro al colon.
Il Palermo porta a casa il quarto risultato utile consecutivo, ma spreca una grande occasione per consolidare il messaggio al campionato, dopo la convincente vittoria della settimana precedente a Castellammare di Stabia. La giornata era iniziata con il raduno degli ultras in piazza Don Bosco, dove si è svolto un rito laico in onore di Totò. Successivamente, allo stadio, i momenti di grande emozione non sono mancati: l’ingresso delle squadre con la maglia azzurra numero 19 sulle spalle, guidati da un Di Mariano in lacrime, seguito da un lungo applauso e cori in onore di Schillaci. Un’altra scena toccante è stata quando nella curva Nord è stata srotolata una gigantesca maglia azzurra con il numero 19, mentre lo stadio cantava sulle note della colonna sonora di Notti Magiche.
Dal punto di vista del gioco, ci si aspettava un Palermo arrembante, ma i rosanero non sono riusciti ad alzare il ritmo come avrebbero dovuto. Dopo un avvio scacchistico, il Cesena, ben organizzato difensivamente con una linea a 3 che spesso si trasformava in 5, ha retto bene agli attacchi del Palermo. Nonostante qualche rischio iniziale, come il gol annullato a Shpendi per fuorigioco al 5’, la squadra di Mignani ha mantenuto la compattezza difensiva. Il Palermo ha avuto la sua occasione all’8’ con Henry, che aveva messo la palla alle spalle di Pisseri, ma ancora una volta il Var ha annullato la rete per fuorigioco di Di Mariano.
Da quel momento, la partita del Palermo non è mai decollata. Il giro palla è stato lento e impreciso, con Dionisi visibilmente insoddisfatto a bordo campo. Anche le corsie esterne, sia a destra con Diakité che a sinistra con Pierozzi, non hanno prodotto gioco fluido. Nonostante ciò, il Palermo ha avuto qualche occasione, con Henry che ha sfiorato il gol al 24’ e Insigne che ha calciato fuori poco dopo. Il primo tempo si è chiuso con un’altra parata decisiva di Desplanches su Ceesay.
Nel secondo tempo, il Palermo è apparso ancora più sfilacciato. Il Cesena ha guadagnato campo e ha segnato due volte, ma entrambe le reti sono state annullate per fuorigioco, anche grazie all’intervento del Var. Dionisi ha tentato il tutto per tutto, inserendo Brunori, Saric, Le Douaron e Vasic, ma l’assalto finale è stato disorganizzato. Ranocchia e Brunori hanno sfiorato il gol su punizione, e Vasic ha calciato alto l’ultima chance del match.
Alla fine, né fischi né applausi hanno accompagnato il triplice fischio finale. Il Palermo ha fatto un passo indietro, e ciò è avvenuto proprio nel giorno del ricordo di Totò Schillaci.