L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul taglio di Tari e Imu a Palermo.
Una misura per commercianti e imprenditori, che hanno subito danni a causa della pandemia. La norma regionale prevede la possibilità di erogare il sostegno agli enti locali che decidano di diminuire il livello dell’imposizione tributaria delle attività chiuse per il lockdown «Come preannunciato, un consistente taglio della Tari per tutti i soggetti produttivi e commerciali ed anche agli enti non profit che hanno subito un colpo economico molto grave per il Covid», spiega Leoluca Orlando. Si va da associazioni, musei, biblioteche, scuole, luoghi di culto ai cinema e teatri; dai campeggi e gli impianti sportivi fino agli stabilimenti balneari. E ancora esposizioni e autosaloni, alberghi, uffici e agenzie, banche e studi professionali, negozi di abbigliamento, calzature, librerie e cartolerie, negozi di filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli e antiquariato. I banchi di mercato di beni durevoli, le attività artigianali tipo parrucchiere, barbiere, estetista; attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista; attività industriali con capannoni di produzione, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub, mense e hamburgherie; bar, caffè e pasticcerie, banchi di mercato generi alimentari, discoteche e night club.