L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sugli intervenuti da fare in città tra Palasport e parchi.
Dalla valorizzazione dei beni confiscati alla mafia al recupero del palazzetto dello sport, dal restauro di edifici storici e religiosi, agli appalti per i parcheggi di interscambio del tram in project financing, sino alla realizzazione di nuove sepolture nei cimiteri comunali. Plana a terra il piano triennale delle opere pubbliche, approvato dalla giunta. Un documento di programmazione che un tempo era propedeutico all’approvazione del bilancio. Oggi, invece, la norma dispone solo che sia approvato 90 giorni dopo il via libera al Bilancio.
Ciò che conta veramente, comunque, è l’elenco annuale. È zeppo di opere e finanziamenti già disponibili, in modo da consentire di mettere a gara entro l’anno gli interventi previsti. In tutto 57 opere dotate di provvista finanziaria per l’annualità la cui presenza in lista è condizione indispensabile per farle andare avanti. Fra somme proprie e quelle dei privati per i progetti di finanza, il piano annuale “muove ” qualcosa come 300 milioni di euro che serviranno anche per riqualificare il lungomare della Bandita, affrontare la manutenzione dell’illuminazione e delle strade, dare definitivamente il volto nuovo al parco dello Sperone.
«Un documento di ampio respiro che, solo per il 2024, prevede 57 interventi che contribuiranno a ridefinire il volto della città – spiegano il sindaco, Roberto Lagalla, e l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Orlando – e consentirà per l’anno in corso il migliore utilizzo delle risorse. Un progetto ambizioso che riguarderà fra l’altro, il potenziamento delle infrastrutture al servizio del trasporto pubblico per favorire la mobilità sostenibile, interventi di recupero e restauro nel centro storico, il potenziamento e la manutenzione della rete stradale. Un programma che costituisce un impegno dell’amministrazione verso i suoi cittadini».