Gds: “Palermo, Orlando e Miccichè: «Vigileremo per garantire la sicurezza». Scuola, il Tar boccia due sindaci: basta con la dad, si torni in classe”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione relativa alla scuola e lo scontro tra Comune e Tar.
Dopo Messina nella giornata di giovedì, ieri è arrivato il colpo dei giudici del Tar alle ordinanze che di Palermo e Agrigento. Il Tribunale amministrativo di Palermo ha sospeso i provvedimenti dei due sindaci, Leoluca Orlando e Francesco Miccichè, che tenevano le scuole chiuse fino a domani. Poche ore più tardi altro colpo assestato all’unisono da Regione e Ufficio scolastico regionale e suffragato dai numeri: «Gli alunni assenti per positività da Covid non superano il 5% e, dunque, si torna a scuola in presenza».
Ma chi pensa che il caos possa terminare, forse si sbaglia. Giàa Messina il sindaco Cateno De Luca ha annunciato una nuova ordinanza con il ritorno alla Dad fino al 23 gennaio. Già oggi, invece, gli alunni di Palermo e Agrigento potranno tornare tra i banchi di scuola. Per alcune scuole poco cambia, ovvero per quelle che abitualmente non svolgono attività didattica il sabato e, dunque, riapriranno i cancelli lunedì. Ma allora cosa sposta questa sospensiva del Tar? Soprattutto dice molto dal punto di vista del metodo, perché invita a seguire in questa materia quelle che sono le indicazioni a livello nazionale.
Nel prendere atto della decisione del Tar, Orlando, anche presidente di Anci Sicilia sottolinea come «la sospensiva non esoneri le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute, così come richiesto dall’Anci Sicilia, esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l’aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore dalla dichiarazione di zona arancione di ben 148 comuni siciliani».
Insomma, per Orlando e i circa 200 suoi colleghi primi cittadini, le ordinanze volevano rappresentare un allarme in attesa di dati certi. In queste ore Orlando ha sempre ripetuto: «Meglio avere rimorsi che rimpianti». Come a dire: se poi dovessero scoppiare focolai. la responsabilità non sarà certo la sua. Dopo le decisioni del Tar, nel frattempo, è tornata a esprimersi con forza la Regione sul ritorno alle lezioni in presenza. E lo ha fatto con i numeri del monitoraggio effettuato dall’Ufficio scolastico regionale che comunica di avere censito 706 istituzioni scolastiche, pari all’86% del totale.