L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza Coronavirus a Palermo.
Dopo i casi del giudice della Corte d’appello e dell’avvocato penalista, più i 24 agenti della polizia penitenziaria impegnati nelle traduzioni dei detenuti, ieri si è appreso di un nuovo allarme. Sono stati trovati positivi due impiegati dell’ufficio Nep della Corte d’appello. Un ufficiale giudiziario è stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto il virus, un assistente è risultato positivo mentre altri due sospetti attendono il tampone. Claudia Ratti, segretario generale di Confintesa Fp, spiega «Se non verranno presi provvedimenti il tribunale rischia di diventare un focolaio pericoloso del Covid – afferma -. Gli uffici giudiziari sono a rischio contagio e c’è il pericolo che i casi odierni siano solo la punta di un iceberg proprio a causa della peculiarità del lavoro degli ufficiali e degli assistenti giudiziari che sono costretti, oltre che a ricevere il pubblico, a notificare atti in zone considerate rosse venendo a contatto con centinaia di utenti ogni giorno. Confintesa evidenzia la grave carenza di dispositivi di protezione individuale: barriere in plexiglas presso le aule penali, guanti, mascherine e gel igienizzante. L’amministrazione ha il dovere, non solo morale, di rassicurare i propri dipendenti e di garantire loro condizioni idonee alla loro tutela, adottando ogni provvedimento».