L’edizione odierna del Giornale di Sicilia si occupa del caso di Vincenzo I. di 57 anni, agente di polizia penitenziaria in pensione, accusato di aver commesso abusi nei confronti della figlia minore della ex.
L’uomo è stato assolto dalla terza sezione della corte d’appello «perché il fatto non sussiste». In primo grado invece era stato condannato ad 8 anni e rischiava seriamente di finire in carcere con una eventuale conferma della condanna. Che invece è stata del tutto ribaltata, così come chiedeva il suo difensore, l’avvocato Daniele Livreri. Le motivazioni ancora non si conoscono, ma sulla decisione dei giudici potrebbero avere pesato le diverse contraddizioni emerse nel racconto della giovane che prima ha difeso il patrigno, per poi accusarlo a spada tratta, descrivendo tre anni di
orrori.
Nel frattempo sua madre e l’imputato si sono lasciati, lui adesso vive a Castelvetrano mentre la giovane è andata a vivere al nord. Secondo la ricostruzione dell’accusa, gli abusi dell’agente nei confronti della figlia della convivente erano iniziati nel dicembre del 2007 quando vivevano insieme a Villabate. Lei aveva 12 anni e avrebbe continuato a subire violenze fino al 2010, quasi sempre in casa e in una circostanza nell’abitazione di alcuni parenti in Germania.