Gds: “Palermo «No allo stop per monopattini e bici». Levata di scudi dei residenti contro i divieti del Comune”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sullo stop a monopattini e bici a Palermo.

Mobilità dal sapore dolce – amaro negli assi pedonali, dai quali il Comune ha deciso ora di bandire bici e monopattini elettrici per riportare via Maqueda e via Vittorio Emanuele alla naturale destinazione di strade del passio. Una ordinanza ancora sulla carta, ma che già divide e provoca polemiche. Intanto, a protestare, sono i residenti del Cassaro basso. Tiziana Venturella, insegnante, abita in via Maqueda e come tanti altri vicini di casa che hanno figli piccoli, ha fatto una scelta green , investendo in acquisto di bici per tutta la famiglia a sostegno proprio di quel cambio di mentalità che porta a lasciare parcheggiate le auto e a muoversi nel traffico in tutti i modi più sostenibili per l’aria e la qualità della vita.

«I miei bambini di 11 e 12 anni vanno a scuola in bicicletta, io stessa raggiungo il posto di lavoro su due ruote. Il Comune ci ha chiesto un cambio di mentalità e questa ordinanza può segnare un passo indietro e alimentare la tentazione di riprendere l’auto. Chiederemo un incontro all’assessore Carta per cercare di coniugare le due esigenze quella della sicurezza negli assi pedonali e al tempo stesso l’apertura di un varco e di un percorso che sia dedicato a chi va in bicicletta».

Se io sono il padrone di casa non ti butto sotto un ponte ma cerco di darti uno spazio alternativo, è la metafora usata dai residenti del centro. L’attuale scelta sarebbe quella di convergere su via Roma che è però una strada pericolosissima anche per i pedoni. «Per i monopattini basterebbe pensare alla riduzione della velocità – aggiunge Venturella -. Io stessa sono stata investita da due ragazzine e sono finita sul tavolino di un locale». I dehors, altro problema. Invadono praticamente tutta la carreggiata e chi cammina a piedi deve fare gimkane e deviazioni. Insomma, al momento secondo i residenti di via Maqueda bassa, la soluzione trovata dal Comune non garantisce comunque di fare in zona una passeggiata di salute.

Il provvedimento non sposa neppure l’entusiasmo della Consulta della Bicicletta del Comune, che parla di politica in contrasto con gli annunciati obiettivi di sviluppo della mobilità sostenibile. «La riduzione e la stagionalizzazione dell’isola pedonale di Mondello, la Domenica in Favorita senza la chiusura alle auto, l’incomprensibile scetticismo verso il tram e nessun progetto di estensione della Ztl – si legge in una nota – sono solo alcuni esempi che dimostrano quanto siamo lontani dalle altre città europee. A tutto questo si aggiunge adesso il discriminante e sproporzionato divieto di circolazione per bici e monopattini (ma non per carrozze e ape calesse?) in via Maqueda e corso Vittorio Emanuele, che avrebbe categoricamente dovuto essere preceduto dalla realizzazione delle vie ciclabili alternative indicate dalla Consulta»