L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso riguardante l’Amat.
Un’azienda sul piede di guerra. L’Amat corre a gambe levate verso lo sciopero. I sindacati lo hanno annunciato per il 16 se dal tavolo prefettizio «non giungeranno novità rilevanti sulle criticità dell’azienda che mettono a rischio il futuro della ex partecipata». L’azienda guidata da Michele Cimino continua a non ricevere le bimestralità dal Comune (è in arretrato di due fatture da 3,7 milioni) perché non c’è un’intesa sull’addendum che riduce il valore del contratto di servizio. Manca anche, secondo i sindacati, una prospettiva di messa in sicurezza della società di trasporto urbano più volte annunciata e mai realizzata.
Nero su bianco il nuovo allarme lo firmano Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti). «Dall’ultima riunione dello scorso 2 novembre non è emersa nessuna novità sul tavolo che il Comune aveva annunciato per discutere della rinegoziazione del contratto di servizio, delle criticità finanziarie/economiche, organiche, organizzative e gestionale dell’azienda e dell’assoluta inadeguatezza e sicurezza del servizio reso alla cittadinanza. A questo punto – si legge nella nota – prosegue lo stato di agitazione che se non ci saranno novità di rilievo il prossimo 16 novembre porterà allo sciopero dei dipendenti Amat, stanchi delle troppe incertezze sul loro futuro e su uno dei servizi più importanti ed essenziali per i cittadini palermitani».