Gds: “Palermo. Narcotrafficanti, guerra e sgarri. La vendetta è in stile Padrino”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un caso di vendetta in stile padrino.

Lo scontro fra i narcotrafficanti per il furto di un carico di cocaina, la vendetta in stile Padrino con l’uccisione e il ferimento a colpi di pistola di due cavalli in una stalla di Torretta, la scissione tra i gruppi criminali e lo spaccio di droga in una larga fetta della provincia. Un business fiorente andato avanti per anni tra Carini, Isola delle Femmine, Capaci, Cinisi e Terrasini sul quale hanno indagato i carabinieri, che ieri hanno fatto scattare un blitz con 22 provvedimenti firmati dal gip Walter Turturici: otto sono finiti in carcere, nove agli arresti domiciliari, per cinque indagati è scattato l’obbligo di presentazione negli uffici delle forze dell’ordine.

Nei provvedimenti, richiesti dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, vengono formulate le accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione di droga. Nel tempo, gli investigatori hanno documentato migliaia di cessioni di dosi di cocaina, hashish e marijuana compiute da tre distinte organizzazioni a carattere prevalentemente familiare e con una gestione di tipo verticistico che si approvvigionavano della roba sulla piazza del capoluogo, in particolare nella zona del Policlinico e a Ballarò.

Il primo gruppo è quello guidato da Andrea Giambanco di 56 anni, residente a Carini in via Rosolino Pilo, che avrebbe avuto ai suo ordini una dozzina di complici tra quadri intermedi e pusher, la seconda struttura fa capo a Giuseppe Mannino, carinese di 48 anni, con sei persone alle sue dipendenze, tra i quali diversi familiari, la terza compagine è riconducibile a Maurizio Di Stefano di 44 anni, con casa a Carini in via Aldo Moro, attorno al quale avrebbero girato sei personaggi, tra i quali alcune donne con ruoli intermedi, come quello di tenere la cassa.

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Redazione Ilovepalermocalcio