L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle nuove regole per la movida a Palermo.
Se finora ognuno ha fatto come voleva con dj set e concertini nei locali, se l’intrattenimento è stato non stop fino all’alba senza alcun limite orario, se bivacchi eterni nelle piazze con posa di bottiglie e lattine su monumenti e fontane è stata inarrestabile consuetudine, da sabato 16 marzo le notti del divertimento cambieranno… musica. Tra 13 giorni entra infatti in vigore il regolamento movida, frutto di un travagliatissimo parto in Consiglio, che si porta appresso la tanto attesa (almeno dai residenti del centro storico) disciplina sulle emissioni sonore e sui comportamenti del popolo di giovani che anima le strade cittadine nei weekend.
Le sparatorie, le aggressioni, le risse, perfino un omicidio davanti ad una discoteca, hanno aggiunto «sale» al testo che il Comune aveva ancora work in progress e che introduce nell’atto finale norme ancora più rigide di quelle abbozzate all’inizio dall’assessore Giuliano Forzinetti circa un anno fa. Il clima si è nel frattempo fatto incandescente, ogni settimana il prefetto convocava il comitato per l’ordine e la sicurezza, i cittadini mandavano esposti in Procura e lettere al sindaco.
Insomma, il caos della malamovida ha tenuto permanentemente banco. Cosa cambia adesso? Intanto subito i limiti degli orari per ballare e ascoltare vocalist e band, lasciati per anni al libero arbitrio dei titolari dei locali: si torna al silenzio all’1 nei giorni feriali, alle 2 nei festivi. Nei locali del centro storico la fascia si riduce di un’ora (quindi mezzanotte e l’1 da venerdì a domenica). Questa la fascia che inghiotte i fruitori di pub e locali al chiuso. Discorso diverso per i dehors. La musica nei gazebo all’esterno, con gli ovvi e più immediati riflessi acustici sulla strada, dovrà essere interrotta già alle 23, nei weekend a mezzanotte. Somministrazione e consumo di bevande in vetro solo fino alle 22.
Le discoteche potranno rimanere aperte fino alle 5, tranne che in centro storico dove le piste dovranno essere sgomberate entro le 3. Mentre negli stabilimenti balneari e nei locali lungo la costa le serate danzanti avranno fine alle 2. Ma per loro, e comunque per tutti i locali autorizzati alle emissioni sonore, dai bistrot ai ristoranti con piano bar, sono previste le maggiori prescrizioni. E cioè: videosorveglianza con sistema di registrazione e conservazione delle immagini a norma di legge: 7 giorni e non più solo 48 ore l’obbligo di non cancellarle, in modo che le forze dell’ordine eventualmente possano accertare eventuali responsabilità su episodi di turbativa.