L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sullo scandalo della motorizzazione di Palermo.
I contanti della tangente quella volta erano stati nascosti in una carpetta di una pratica automobilistica. Dentro una busta ricavata da alcuni fogli spillati. E le telecamere della polizia – racconta l’indagine -immortalano il funzionario della Motorizzazione, Luigi Costa, che si avvicina ad una finestra, apre la busta artigianale, prende i contanti e li infila nella tasca dei pantaloni. Il video che ha documentato l’atto d’accusa della Procura è uno dei tanti che sono stati realizzati durante le giornate di lavoro nell’ufficio finito al centro del nuovo terremoto giudiziario. In quel caso, sostengono gli inquirenti, erano appena avvenuti due accessi al sistema informatico della Motorizzazione ed erano state autorizzate due immatricolazioni di veicoli provenienti da dismissioni del Comando legione carabinieri del Trentino e Comando legione carabinieri Lazio: secondo la legge, i veicoli dovevano essere sottoposti a collaudo e il verbale dell’officina che aveva eseguito i lavori «a regola d’arte». Ma nessuno dei documenti necessari risultavano agli atti.
Anche nel caso della trasformazione, avvenuta il 19 ottobre del 2020, di un autocarro in autovettura, un’intercettazione rende palese cosa accadeva alla Motorizzazione. Uno degli indagati telefona al dipendente dell’ufficio e dice di essere fuori «con il bambino», cioè il «cliente» da accontentare. «Digli che entra da via Onorato, gli faccio trovare la carpetta…» la risposta. Dopo pochi minuti la microspia capta la conversazione tra l’impiegata e il cliente: «Al signor Filippo gli dico sempre di preparare una pratica, no… quando mai… Va bene, dai…». «Tie…» le dice il cliente – passandole una busta con i contanti. «Questi sono i collaudi di sabato scorso, è giusto?». «Sì…» la conferma dell’intermediario che aveva ottenuto il duplicato di un certificato di circolazione falso che permetteva il passaggio dalla categoria N1 a M1 di un autocarro acquistato all’estero e diventato autovettura a Palermo.
Gli indagati nell’operazione sulla Motorizzazione a Palermo. Ai domiciliari sono finiti: Luigi Costa, 58 anni, di Palermo Giuseppe Palermo, 65 anni, di Misilmeri, Rosario Crapa, 62 anni, di Valledolmo, Giuseppe Gullo, di Palermo 62 anni, Giovanni Genova, 55 anni di Trabia, Alfredo Gioietta, 50 anni di Villafrati, Maurizio Caruso, 57 anni di Palermo, Giuseppe Calabrese, 62 anni di Petralia Soprana, Giovanna Passavia, 52 anni, di Palermo, Maurizio Militello, 42 anni di Palermo, Rosario Rubino, 45 anni di Palermo Paolo Salvia, 47 anni, di Partinico, Francesco Biondo, Giuseppe Biondo, 46 anni di Palermo, Antonio Passavia, 55 anni di Misilmeri, Gerlando Cracolici, 65 anni, di Marineo Ignazio Di Chiara, 58 anni, di Palermo Nadia Abitabile, 51 anni, di Palermo Walter Bacile, 25 anni di Palermo, Salvatore Caravello, 41 anni, di Palermo, Lelio Calabrese, 41 anni, di Lercara Friddi.