L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’ennesima vittima della strada.
Lo schianto è stato così forte da far volare la moto a più di 50 metri dal corpo dell’ennesima vittima della strada della città. La cosa che fa più male, però, è che quell’uomo è rimasto lì, per terra, senza che nessuno soccorresse, che aiutasse Giovanni Pagliaro: e per chissà quanto tempo. Non passava nessuno, alle 4.30 del mattino di ieri, alla Cala: nessuno a parte l’investitore, un ragazzino di vent’anni alla guida di una Smart.
Poteva dare soccorso lui, non l’ha fatto. È fuggito e si è costituito a metà mattinata. «Ce l’hanno ammazzato, nessuno lo ha soccorso, lasciato lì per strada senza pietà», gridano i familiari, con i social pieni di sdegno. Lunghi, interminabili, importantissimi minuti, che magari non avrebbero cambiato nulla, ma chissà.
Di sicuro rischiano di cambiare la vita del ventenne, che con la sua fuga è diventato uno dei purtroppo tanti pirati della strada delle cronache cittadine. Poi si è pentito, come spesso accade, si è presentato ai carabinieri raccontando la sua versione dei fatti, ma il peggio era già avvenuto. La Smart non era nemmeno sua, se l’era fatta probabilmente prestare per la serata.