L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul tragico incidente avvenuto sulla Palermo-Sciacca lo scorso weekend.
Le indagini sul tragico incidente con due vittime lungo la Palermo-Sciacca vanno avanti e la ragazza al volante in stato di ebbrezza è finita sotto inchiesta per omicidio stradale e lesioni personali. Miriam Janale di 23 anni, origini nordafricane e residenza a San Giuseppe Jato, è indagata per l’impatto di sabato notte all’altezza di Giacalone, in cui hanno perso la vita il figlio di 16 mesi, Abd Rahim Gharsallah, e la nipote, Selma El Mouakit di 20 anni. Nei confronti della giovane alla guida della Fiat Punto viene ipotizzata l’imperizia per essersi messa alla guida con un tasso alcolemico di 1,35 microgrammi per litro nel sangue, quasi tre volte in più del limite previsto per legge che è 0,50.
Il test è stato compiuto in ospedale, dove Miriam Janale era stata trasportata in codice rosso dopo l’im – patto. È già stata dimessa dal reparto di terapia intensiva ed è tornata a San Giuseppe Jato, da dove ieri è ripartita per la Tunisia. La giovanissima mamma, che ha saputo di avere perso il figlio nell’incidente, è profondamente turbata e, se lo consentirà, sarà assistita da una equipe di psicologi dell’Asp, con la collaborazione dell’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Siviglia.
In base alla ricostruzione dei fatti compiuta dai carabinieri della compagnia di Monreale, che seguono le indagini, sabato notte la ragazza si era messa alla guida della Fiat Punto dopo avere trascorso la notte tra i locali palermitani della zona di piazza Sant’Anna. Con lei, oltre al figlio e alla nipote, c’era un’amica, Chiara Irmanà di 21 anni, all’ottavo mese di gravidanza, rimasta lievemente ferita. Amici e parenti di Miriam Janale non credono che la giovane avesse bevuto eccessivamente e sostengono che lo schianto contro il guard-rail sia stato determinato da un attimo di distrazione. Chiara Irmanà, seduta nei sedili posteriori, le avrebbe dato a parlare. Miriam si sarebbe voltata e inavvertitamente avrebbe girato il volante, finendo con lo schiantarsi. Accanto a lei, sul sedile anteriore lato passeggero, c’erano la nipote con il piccolo in braccio, che sono stati scaraventati fuori dall’abitacolo. Il segno, secondo gli investigatori, che la giovane e il piccolo non indossassero la cintura.
I militari hanno già ascoltato la passeggera rimasta ferita per ottenere una testimonianza sulla tragica notte e stanno compiendo ulteriori accertamenti per ricostruire in ogni dettaglio la dinamica dell’incidente. Secondo gli inquirenti, lo scontro finito in tragedia potrebbe essere stato determinato dal fatto che la giovane al volante non fosse del tutto lucida, a causa dei cocktail presi durante la sera nei locali del centro storico. Miriam Janale, che nello scontro ha perso il figlio e la nipote, adesso è indagata per omicidio stradale e lesioni.