Gds: “Palermo: «Miracolo che non sia morto nessuno». Fuori pericolo la donna ferita dal palo durante la processione in via Paruta: indagini in corso”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su quanto accaduto durante la via crucis in via Paruta a Palermo.

La donna di 64 anni che la sera del Venerdì santo ha iniziato la sua Via Crucis, lambita dalla caduta di un palo dell’illuminazione pubblica, può considerarsi miracolata: i medici del trauma center di Villa Sofia, dove è stata trasferita dopo l’iniziale soccorso all’ospedale Ingrassia, le hanno rilevato costole incrinate e problemi ad alcune vertebre ma non è in pericolo di vita. Per M. L. M., così come per i tanti fedeli che erano appena usciti dalla chiesa di San Basilio per partecipare alla celebrazione religiosa, poteva andare molto peggio. Lo dicono molti dei testimoni oculari della serata dell’altro ieri.

Il palo della luce (vecchio di quarant’anni) è venuto giù sotto gli occhi di tutti. Ha colpito la donna a una spalla facendola cadere a terra mentre gli altri, attorno a lei, stavano già scappando. Il buio e le urla di paura. Poi, l’arrivo delle ambulanze e la corsa in ospedale ma fortunatamente la donna non era in gravi condizioni. E infatti mezz’ora dopo la processione guidata da don Luciano Fricano, parroco di San Basilio, ha proseguito il suo cammino di preghiera fino a notte. «Ci siamo accorti che il crocifisso aveva toccato il filo – racconta una delle testimoni oculari dell’incidente -. Abbiamo appena avuto il tempo di dire “il filo, il filo, filo…” ed è caduto giù. È impossibile che la pressione del crocifisso sia riuscita a piegarlo. Era consumato, arrugginito. Per come si è piegato, anche se qualcuno si fosse semplicemente appoggiato sarebbe crollato». Un racconto che trova conferma nelle immagini dello schianto avvenuto in in via Paruta, all’angolo con via Santa Venera, a Mezzomonreale. Le indagini sull’accaduto, nel luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri assieme ai vigili del fuoco ed alla polizia municipale, partono da quel filo teso fra gli alberi e il palo in cui s’è impigliato il crocifisso. I tecnici dell’Amg hanno avviato una serie di verifiche e attribuiscono la caduta del palo a «una sollecitazione molto violenta e prolungata».

Sul sostegno rilevate tracce di corrosione compatibili con l’età (all’incirca quarant’anni) ma «non tali da pregiudicarne la stabilità e giustificarne la caduta. Al palo di pubblica illuminazione, invece, sono stati trovati ancorati abusivamente un cavo di acciaio zincato ed un cartellone pubblicitario: secondo la ricostruzione dell’accaduto, il cavo di acciaio sarebbe stato agganciato dalla croce portata in processione e montata su un automezzo. La violenta spinta impressa dal mezzo e dal cavo di acciaio, che avrebbero svolto il ruolo di tiranti (un evento che può essere paragonato ai danni provocati dal maltempo) potrebbe aver determinato il cedimento del palo».