Gds: “Palermo, mafia e pizzo a San Lorenzo: 20 condanne”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle condanne per pizzo a Palermo.

Diventano definitive le condanne al processo Telea, il procedimento per mafia ed estorsioni contro capi e gregari della cosca di Resuttana e San Lorenzo, coinvolti nella retata dei carabinieri del 5 settembre 2017. La quinda sezione della Cassazione ha messo la parola fine sull’iter giudiziario dell’inchiesta in cui erano state ricostruite diverse storie di pizzo, a cominciare da quella contro i gestori della pizzeria La Braciera, che aveva trovato il coraggio di denunciare e fare arrestare in flagrante gli autori delle richieste di denaro.

Come loro altri esercenti, accompagnati nel percorso da associazioni di categoria e movimenti antiracket, hanno fornito preziosi racconti utili alle indagini. Tanto che i venti imputati sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali sostenute dalle parti civili, come Confcommercio, Confesercenti, Solidaria, Sos Impresa, Fai, Centro studi Pio La Torre, Sicindustria, Comitato Addiopizzo e Associazione Caponnetto.

Tra i personaggi colpiti dal verdetto c’è anche una donna boss: Maria Angela Di Trapani, la moglie dei superkiller Salvino Madonia, alla quale in appello erano stati inflitti quattro anni. Nell’elenco dei condannati ci sono pure Pietro Salsiera (14 anni), l’ex vigile del fuoco Giovanni Niosi (10 anni), Giuseppe Biondino (9 anni e 2 mesi), Filippo Bonanno (9 anni e 4 mesi), Antonino Catanzaro (2 anni e 8 mesi), Francesco Paolo liga (10 anni e 4 mesi), Salvatore Lo Cricchio (8 anni), Francesco Lo Iacono (2 anni e 8 mesi), Corrado Spataro (11 anni e 8 mesi), Lorenzo Crivello (8 anni e 8 mesi) Ahmed Glaoui, Antonio La Barbera, Salvatore Ariolo (5 anni), Ignazio Calderone (4 anni), Stefano Casella e Antonio Tumminia (2 anni e 2 mesi).