Gds: “Palermo-Lucioni, è addio. I retroscena della separazione”

Ormai era chiaro che Fabio Lucioni non avrebbe mai potuto riconquistare un posto di rilievo nelle gerarchie tecniche del Palermo. Di fronte a una situazione sempre più complessa e scomoda, il difensore ha avanzato le sue richieste, dando il via a una trattativa che si è conclusa con la risoluzione consensuale del contratto. Un matrimonio finito male, che priva il club rosanero di un giocatore che era stato preso per diventare il leader della squadra ma che non lo è mai stato.

Gds: “Palermo-Lucioni, è addio. Accordo per la rescissione”

Come racconta Luigi Butera sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, Lucioni era stato acquistato due estati fa dal Lecce, su esplicita richiesta dell’allora tecnico Eugenio Corini, con l’obiettivo di rinforzare una difesa che aveva mostrato limiti significativi e di aggiungere carisma e leadership a tutto il gruppo. Soprannominato “mister promozione” per il suo curriculum vincente, il centrale 37enne aveva inizialmente rispettato le aspettative, trascinando la squadra nella prima fase della sua avventura in rosanero.

Le difficoltà sono però arrivate ben presto. Nella scorsa stagione, Lucioni ha dovuto fare i conti con un infortunio muscolare che lo ha costretto a saltare tre mesi di campionato, rientrando solo nella fase finale. Quest’estate, le speranze erano riposte su una sua rinascita: si pensava che potesse guidare la nuova difesa, formando una coppia solida con il neoacquisto Nikolaou. Tuttavia, la sfortuna ha continuato a perseguitarlo: l’infortunio all’anca ad agosto e i continui problemi fisici hanno compromesso ulteriormente la sua posizione in squadra.

La sua esperienza a Palermo si chiude con appena 28 presenze in un anno e mezzo, impreziosite da due reti ma insufficienti per lasciare un segno significativo. Lucioni avrebbe dovuto rappresentare il trascinatore verso la Serie A, grazie al suo carattere e alla sua fama di vincente, ma non è mai riuscito a ricoprire pienamente quel ruolo. La delusione per entrambe le parti ha portato a un divorzio inevitabile, segnando la fine di un rapporto che non aveva più motivo di continuare.