Un matrimonio che termina in anticipo, ma non del tutto a sorpresa. È quello tra il Palermo e Fabio Lucioni, che si preparano a dirsi addio. La risoluzione consensuale del contratto tra le parti è ormai cosa fatta: l’intesa è stata raggiunta dopo settimane di trattative, con il procuratore del giocatore, Romualdo Corvino, e il club rosanero finalmente d’accordo.
Come riportato da Luigi Butera sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, Lucioni, che continuava ad allenarsi a parte presso il centro sportivo di Torretta e a guardare i compagni dalla tribuna, è rimasto fuori dai radar del progetto tecnico. Il direttore sportivo Morgan De Sanctis e l’agente del difensore hanno discusso a lungo per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti. Alla fine, si è giunti a un accordo che prevede una buonuscita per il difensore, il cui contratto sarebbe scaduto tra sette mesi, ma con clausole che potrebbero ridurre il corrispettivo qualora Lucioni trovasse una nuova squadra a gennaio, ad esempio in Serie B.
Il rapporto tra il Palermo e Lucioni era ormai logorato: il difensore 37enne, fuori dal progetto tecnico anche a causa dei suoi problemi fisici, viveva da “separato in casa”. Tutto è iniziato con un infortunio all’anca, subìto lo scorso 3 agosto prima dell’amichevole contro l’Oxford, che lo ha escluso dalla prima parte della stagione. Nonostante il ritorno in campo lo scorso 26 settembre in Coppa Italia contro il Napoli e una successiva convocazione per la trasferta di Bolzano contro il Südtirol, Lucioni si è dovuto fermare nuovamente prima della sfida con la Salernitana per una “riacutizzazione della sintomatologia algica all’anca”, come comunicato dalla società.
Nel frattempo, la difesa del Palermo ha trovato nuovi protagonisti, come Nikolaou e Baniya, che hanno conquistato fiducia e continuità con il tecnico Alessio Dionisi. Lucioni, una volta rientrato, ha probabilmente percepito che non avrebbe più avuto il ruolo da leader che immaginava. La situazione è diventata scomoda per entrambe le parti, con il rischio che la presenza del difensore nello spogliatoio potesse trasformarsi in un elemento di disturbo.
Ora, con l’accordo siglato, si chiude una parentesi che non aveva più ragione di esistere.