L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso della luce a scrocco a Bonagia con 18 persone denunciate.
Diciotto abitazioni con allacci abusivi alla corrente elettrica, 18 persone domiciliate nel quartiere Bonagia deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica dopo una serie di controlli a tappeto dei carabinieri del comando provinciale. È il bilancio della nuova operazione di contrasto alla criminalità diffusa e al furto di corrente elettrica: non solo una truffa ai danni dei gestori del servizio di erogazione di energia ma anche un rischio per l’incolumità di chi vive nelle abitazioni che utilizzano cavi volanti non idonei a supportare gli intensi flussi di energia elettrica e privi di dispositivi salvavita.
Il blitz di Bonagia segue quelli portati a termine a Brancaccio e al Capo, dove sono stati individuati 10 e 8 abitazioni totalmente «sconosciute» agli uffici dell’Enel e i cui titolari sono stati denunciati dopo le verifiche dei carabinieri della stazione Palermo Villagrazia e della compagnia di intervento operativa del 12° Reggimento Sicilia effettuate con i tecnici dell’Enel. Il nuovo servizio di controllo straordinario ha consentito di denunciare 18 persone di Bonagia: le loro abitazioni, sprovviste di contratto di fornitura per il servizio elettrico, sarebbero state connesse abusivamente alla rete, annullando quindi totalmente la spesa dell’utenza.
I diciotto indagati, oltre ad essere chiamati a pagare il consumo stimato, risponderanno di furto aggravato: la pena prevista, in caso di condanna, va dai 2 ai 6 anni di reclusione. Il precedente blitz a Bonagia aveva interessato un complesso residenziale quasi interamente allacciato abusivamente alla rete dell’energia. I carabinieri e i tecnici di E-distribuzione hanno fatto un controllo a vasto raggio tra le palazzine di via Felicia Impastato 2, scoprendo una cinquantina di collegamenti clandestini alle linee della luce realizzati con diversi stratagemmi. Gli esperti della compagnia di fornitura della luce hanno iniziato a quantificare il danno, che – secondo una prima stima ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro.