Gds: “Palermo, lo show di Elodie spacca il centrodestra. Il consigliere Inzerillo chiede come sono stati spesi i 456 mila euro”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Capodanno con Elodie che ha lasciato non poche polemiche.
Sul concerto di Capodanno va in scena una nuova spaccatura della maggioranza che innesca anche un’incrinatura dentro Forza Italia. Se dal punto di vista dell’ordine pubblico tutto è andato liscio, lo stesso non si può dire dell’organizzazione tecnica. Il sistema di amplificazione ha fatto cilecca ad avvio dell’esibizione di Elodie. La cantante romana a quanto pare ha lamentato difetti di «ritorno» dell’audio dalle casse piazzate sul palco con un eloquente «vaffa…». Il pubblico lasciato ai margini del perimetro si attendeva maxischermi per potere seguire lo spettacolo o la trasmissione del concerto su Tgs che però il Comune (l’unico che ne aveva titolo e competenza) non aveva pattuito con gli agenti della star.
Insomma, qualche difetto nel disegno complessivo della serata c’è stato ed è inutile negarlo. Ma se a sottolineare i guasti di una serata – che sembrava avere passato (quasi) indenne le critiche, abbondanti solo sui social – non è l’opposizione da cui l’amministrazione si può attendere un colpo basso, ma addirittura un esponente di rilievo della maggioranza, ecco che scoppia il caso. Si è incaricato di fare scoppiare la buriana il capogruppo di Forza Italia, Gianluca Inzerillo. Il quale ha utilizzato lo strumento dell’accesso agli atti su come sono stati spesi i 456 mila euro del Capodanno, rivolto all’assessore alla Cultura, Giampiero Cannella. Bum! L’inferno. Lo stesso sindaco, Roberto Lagalla, non si attendeva una polemica di questo tipo e si dice «sorpreso».
Inzerillo non è nuovo alle intemerate che fanno andare su tutte le furie i meloniani. E, infatti, puntuale, è arrivata la risposta, stizzita, del consigliere Antonio Rini che del partito è anche segretario cittadino: «Il Capodanno è stato un successo sotto ogni profilo, di cui Fratelli d’Italia va fiera». Il quale ha tenuto a precisare che «i consiglieri comunali hanno la piena facoltà di chiedere lumi sugli atti amministrativi di una giunta, è certamente irrituale che questa richiesta provenga dal capogruppo di un partito di centrodestra. L’accesso agli atti di Inzerillo, unito alle ultime recenti dichiarazioni in cui attacca il governo Meloni (su Almaviva, ndr) e l’assessore Cannella (sullo spostamento del carro di Santa Rosalia, ndr), creano il ragionevole dubbio che si tratti di una strumentalizzazione per attaccare incomprensibilmente Fratelli d’Italia. È chiaro – stigmatizza Rini – che questo atteggiamento apre un caso politico con Forza Italia. A meno che la vicenda non sia dovuta semplicemente ad una crisi di identità del consigliere, che stenta ad orientarsi nella sua collocazione politica». Il riferimento è maligno e tende a ricordare che Inzerillo è stato «quello che aveva anche preso posizione a favore della mozione sulle coppie omogenitoriali e sull’autonomia differenziata» che avevano tarantolato il Consiglio, ritenuti temi contrari alla linea del governo nazionale.