Gds: “Palermo, l’inferno di fuoco restituisce la cifra: 15 milioni di danni a privati e aziende”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui danni causati dagli incendi della scorsa estate.

Dietro i freddi numeri del disastro ci sono le facce, le storie, la vita, gli averi delle persone. Che il 24 e il 25 luglio sono stati mandati in fumo da un incendio devastante. Una delle storie la raccontiamo nell’altro articolo di questa pagina, con la testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle e sui propri averi gli effetti dei roghi, sulla collina di Pizzo Sella. I tecnici, ora, si sono incaricati di quantificare i danni. Che sono ingentissimi. I roghi estivi hanno devastato una trentina di case e la chiesa di Santa Maria di Gesù, qualcosa che vale come oltre 18 milioni di euro. Lo scrive il tecnico relatore della protezione Civile, Angelo Mereu, incaricato della stima. Il dato emerge perché ha presentato un’interrogazione la consigliera d’opposizione Mariangela Di Gangi; e Valentina Chinnici, parlamentare regionale del Pd, che ha presentato un emendamento all’Ars per finanziare con 20 milioni i ristori per tutta la Sicilia.

Il documento. È ricco di racconti, dettagli ed elementi di valutazione. Gli eventi vengono definiti «eccezionali sia per le elevate temperature che si sono avute tra il 23 fino al 26 luglio, sia per la vastità delle aree che sono state oggetto di incendio». Basti pensare che l’osservatorio astronomico Giuseppe Salvatore Vaiana, situato in cima alla Torre Pisana di Palazzo dei Normanni, alle ore 15,42 del 24 luglio ha registrato una temperatura di 47 gradi centrigradi, valore – continua Mereu – che costituisce un massimo assoluto della temperatura registrata presso l’osservatorio dal 1865». Poi, quasi tutte le aree soggette a rischio di interfaccia sono state interessate dagli incendi: Capo Gallo, Cruillas – Inserra, Bellolampo, Baida- San Martino, Villa Grazia, Ciaculli.

Tutte zone dove la macchina antincendio s’è messa in modo per limitare i danneggiamenti delle vampe fuori controllo. I danni più consistenti Riguardano via Polifemo, via Grotte Partanna, via Saffo a Mondello, via Castellana a Borgo Nuovo, via Orecchiuta, Santa Maria di Gesù, via Nicoletti, via Piero della Francesca a Cardillo, via Plauto a Sferracavallo, con 30 case distrutte o rese inagibili e 41 famiglie sfollate. Sulla distruzione della chiesa di San Benedetto il Moro c’è poco da dire; e poi l’allarme diossina, dopo che le fiamme hanno toccato la discarica di Bellolampo. E che dire dei distacchi di corrente elettrica, con effetti negativi sui sistemi di refrigerazione? La conta di ciò che s’è perso risale ad agosto. Viene ritenuta «parziale» e sicuramente andrà incrementata: al momento si parla di un milione e mezzo di euro a beni pubblici, 11 e mezzo a beni privati, quasi 5 per le attività economiche e produttive, alcune migliaia di euro per l’assistenza agli sfollati. Spiegano, fonti vicine al sindaco, che il Comune ha fatto tutto ciò che poteva fare. E continua a farlo, visto che le famiglie sono rimaste sin dal primo momento sotto il tetto di una nuova casa a spese dell’ente pubblico. «È evidente che si tratta di polemiche strumentali – sostengono – come tutti dovrebbero sapere, la richiesta dello stato d’emergenza non è di competenza del Comune che ha sollecitato la Regione e lo Stato ad attivare ogni strumento previsto».