Gds: “Palermo, l’inferno ai Rotoli. Tutto resta com’è. Appelli al prefetto: «Intervenga subito»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza al cimitero dei rotoli.

Tutto resta com’è, nel placido sonno degli innocenti, mentre le bare in attesa di sepoltura ai Rotoli sfiorano ormai quota mille. E si guarda al prefetto, come salvatore della Patria. Dopo lo scalpore suscitato dai feretri scoppiati per il caldo e la fotografia nitida del livello di degrado raggiunto al camposanto di Vergine Maria, sono gli operatori della Reset, che dentro quella valle di lacrime vivono ogni giorno, a chiedersi come mai ancora non ci sia stato l’intervento di Giuseppe Forlani. «Ci aspettavamo una sua visita già nei mesi scorsi – dice il capo area Nicola Presti -. Ora la situazione è decisamente precipitata, con le casse quasi raddoppiate. L’aria è irrespirabile già quando si arriva davanti all’ingresso e per noi diventa difficile lavorare tra i viali e negli uffici avvolti da odori nauseabondi».

È caccia alle soluzioni e la politica fa la sua parte con le proposte. Guardando sempre al prefetto. «Il Governo nazionale disponga un intervento urgente del prefetto per disporre il trasferimento delle bare accatastate dai Rotoli ai campi di inumazione dei comuni dell’area metropolitana – dichiara Milena Gentile, consigliere Pd -. Il coordinatore delle iniziative politiche della segreteria di Enrico Letta, Nicola Oddati, ha chiesto che il governo intervenga a sostegno del sindaco Leoluca Orlando conferendogli poteri commissariali e risorse straordinarie. La situazione igienico sanitaria del cimitero, con le bare che esplodono per le temperature torride, sta degenerando in emergenza grave. Non è possibile affrontarla con strumenti ordinari».

Poche famiglie hanno accettato la convenzione fatta dal Comune con il cimitero di Sant’Orsola, che ha messo a disposizione circa mille posti, quindi le bare restano ancora ammassate in deposito. «Il prefetto intervenga e garantisca il diritto alla sepoltura anche a chi non se lo può permettere – conclude – ordinando che i cimiteri dei paesi dell’area metropolitana accolgano nei propri campi di inumazione le bare dei palermitani che non possono acquistare una sepoltura».