L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione relativa ai Rotoli a Palermo.
Il nuovo purgatorio si avvicina molto all’inferno nel quale è stata calata una cima per tirare fuori dal temporaneo oblio i defunti senza tomba, ma le «fiamme» restano ben in vista anche accomodati sui ponteggi.
Molte scaffalature sono state montate, di altre ancora non si vede ombra, soprattutto nelle tensostrutture diventate il simbolo per antonomasia della vergogna.
Le bare lasciate per mesi all’aperto si spaccano, visto che non è esatto grammaticalmente dire che scoppiano. Anche se l’effetto non cambia, il Comune precisa che le casse da mesi in deposito ai Rotoli subiscono un fenomeno termico causato dalle alte temperature che provocano nello zinco, contenuto all’interno, una dilatazione termica. Questo, però, avviene perché non vengono seppellite, che è il vero nocciolo della questione.