Gds: “Palermo. L’attacco hacker mette a rischio il voto. A farne le spese anche un concorso”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’attacco hacker al sito del Comune di Palermo.
C’è la banda dei pirati informatici, la richiesta di un riscatto, il tempo, tre giorni, per non rubare via dal sistema del Comune i dati. E la Procura antiterrorismo che si mobilita sull’attacco hacker all’Ente che ora diventa giallo su giallo. Il reato ipotizzato dai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Marzia Sabella, è l’accesso abusivo informatico con finalità di terrorismo. Il tutto capita alla vigilia del voto, con l’incubo delle schede elettorali da ritirare nell’ufficio dove si vedono lontano un miglio code di gente: quanti attenderanno ore e quanti rinunceranno, andando a ingrossare la percentuale dell’astensionismo, è la vera spada di Damocle per i candidati.
Cittadini scoraggiati e assenti, il pericolo è reale. Per non parlare degli stipendi dei dipendenti: a rischio, o forse no. Ieri, almeno su questo punto, ha fatto chiarezza la nota del vice ragioniere generale, Roberto Pulizzi: i pagamenti arriveranno da giorno 14. In riposta al grave attacco hacker, il Comune ha stilato un ordine di priorità per la riattivazione dei servizi e delle piattaforme gestiti attraverso i sistemi informativi. In particolare ai servizi connessi all’imminente tornata elettorale. Gli uffici, con il supporto dei tecnici Sispi, hanno ripristinato tutti i servizi demografici. Grazie ad una task force è stata riattivata la piattaforma Demos – per il rilascio delle tessere elettorali – resa disponibile la piattaforma Sipal per la rilevazione dei dati da comunicare al ministero degli Interni, è stata inoltre predisposta la piattaforma per il cosiddetto insediamento ai seggi necessaria alla raccolta dei dati relativi a presidenti e scrutatori, infine è nuovamente disponibile il Protocollo informatico. Non sarebbero state rilevate criptazioni, cancellazioni o alterazioni dei dati, motivo per cui risultano integri, accessibili e usabili. Ma i tecnici stanno operando per accertare eventuali sottrazioni dei dati. I cyber-teppisti fanno paura soprattutto alla macchina organizzativa che si sta occupando del regolare svolgimento delle amministrative di domenica.
Dubbi sono stati sollevati da Roberto Lagalla: «Tra conferme confuse e altrettante timide rassicurazioni sul ripristino dei servizi, aleggia ancora un’aura di mistero su cosa stia realmente accadendo. Molti sono i lati oscuri. Chi ha attaccato i server del Comune? È stato richiesto un riscatto? A quanto ammonterebbe questa richiesta? Il Comune ha pagato? Ha intenzione di pagare? Ha avviato una trattativa con gli hacker? È vero che entro tre giorni possano essere pubblicati dati riservati? Dicano la verità». Lagalla ha pubblicato sui social l’inquietante screenshot del sito di Vice Society, che sul dark web mostra un countdown per il rilascio di non meglio specificati documenti del Comune di Palermo. Fabrizio Ferrandelli si dice contento «che sia arrivata la rettifica sull’impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti comunali. La notizia, però, non era priva di fondamento perché era stato lo stesso ragioniere generale (Paolo Basile, ndr) ad annunciare il mancato pagamento degli stipendi. Come sempre, dentro questa amministrazione non si capisce nulla, ma per fortuna il 12 giugno non è lontano»