L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su alcune parole rilasciate dal Sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
La festa di Capodanno in piazza Politeama è scivolata via senza problemi. I timori per l’ordine pubblico, per fortuna, si sono rivelati infondati; comunque lo spiegamento di forze di polizia, vigili urbani e volontari è stato molto consistente. Come nella migliore tradizione, i palermitani si sono moltissimo esercitati in quella curiosa forma di disobbedienza civile che consiste nel disattendere completamente l’ordinanza del sindaco
con cui si pretendeva di vietare i botti.
Più facile raddrizzare le gambe ai cani che impedire la polvere da sparo di fine anno. Roberto Lagalla, comunque, quando alle 2 e mezza di notte si è allungato, stanco, nel suo letto, finalmente ha potuto tirare un sospiro di sollievo perché tutto per fortuna era filato liscio. Già sul palco, dove di lì a poco si sarebbe esibita Elodie, aveva avuto parole di riconoscimento per una «folla ordinata, con tanta voglia di divertirsi e stare insieme. Migliorare è quello che dobbiamo fare tutti insieme e che stiamo cercando di fare». E quando parla di miglioramento si riferisce anche alla pulizia e al decoro, che sono due elementi che lasciano molto a desiderare e lo «preoccupano molto», perché «ancora la Rap non ha indicato una via d’uscita, un orizzonte cui guardare con serenità». Per la notte di San Silvestro le premesse da cui si partiva erano quelle legate a una preoccupazione che si tagliava a fette per gli episodi di violenza delle scorse settimane: si era creato uno stato di tensione tale per cui il primo cittadino, superstizioso com’è, avrà fatto tutti gli scongiuri del caso contro gufi e attassatori.
Sindaco, si sente più leggero? Pare sia andato tutto bene. Aveva timori, alla vigilia? «Palermo ha dato una risposta non solo sull’organizzazione e sul metodo, ma di compostezza e ordine da parte dei cittadini. A dimostrazione del fatto che esiste una città che vuole il meglio per se stessa e si attiva affinché questo possa avvenire. Ora si tratta di limitare le cattive prassi di certe giornate dei fine settimana».
Si riferisce alla malamovida? «Sì, ma senza confondere le cose. Non mi stanco di dire che la sparatoria di via Isidoro La Lumia e l’omicidio della discoteca in via Pasquale Calvi poco hanno a che vedere con le degenerazioni del divertimento serale».
Cosa pensa che sarà, amministrativamente parlando, il 2024? «Mi auguro sia quello in cui si cominceranno a raccogliere i frutti di una serie di attività come l’approvazione dei bilanci. Questo probabilmente dice poco al cittadino comune, ma parliamo della base da cui riusciremo a cominciare a fare rinascere la città: strade asfaltate, giardini più curati, verde pubblico ordinato e grandi appalti che finalmente diventano opere».
A cosa si riferisce? «Alla conclusione dei lavori nell’anno del passante ferroviario, opera strategica per il trasporto pubblico di massa; all’avvio di quelli per la chiusura del sistema tranviario e dell’anello ferroviario. Ma poi anche i lavori per la riqualificazione della Costa Sud. E in generale spero che comincino ad atterrare tutte le opere finanziate con il Pnrr».