L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Festino di Santa Rosalia e mostra in anteprima la statua della Santuzza.
Ha la forma di una carrozza, dorata, preziosa, di altri tempi, e avrà a bordo un enorme fiore, i lunghi petali fanno pensare ad un giglio, e avrà come pistillo la statua della Santuzza. Il carro, che porterà in giro per la città Santa Rosalia, metafora del trionfo sulla peste, trascinato a braccia e circondato da una folla di devoti e curiosi, è elegante e raffinato. Gli intarsi e i motivi floreali sui pannelli lo rendono ancora più prezioso e pregiato.
I progettisti ed esecutori sono tre docenti dell’Accademia di Belle Arti: Giacomo Rizzo, professore di scultura e tecniche di fonderia, Salvo Lo Iacono, professore di scenografia e Francesca Pipi, docente di tecniche sartoriali. Ogni insegnante si è portato dietro il proprio team di assistenti. Sono i ragazzi dell’Accademia che hanno presentato domanda alla commissione Stage e tirocini. Sulle tecniche di lavorazione e sui materiai usati però nessuno di loro si sbottona.
Vogliono creare quell’effetto sorpresa che lasci tutti a bocca aperta. Eppure la macchina fotografica del nostro fotografo è riuscito ad immortalare, all’interno della Fiera del Mediterraneo dove si stanno svolgendo i lavori, alcune parti, pronte per essere assemblate, in anteprima. Bella. Si intuisce già che sarà un’opera bella e imponente. Il professore Lo Iacono ci tiene a presentare i suoi studenti collaboratori. Sono Alessandro Bonaccorso, Cristina Cacicia, Samuele Corso, Gloria Diliberto, Maria Sofia Fragiglio e Sara Lazzaro Danzuso.
Anche Rizzo e Pipi hanno scelto i loro assistenti. «È un’esperienza formativa fortissima per tutti, per i ragazzi che stanno dimostrando grande entusiasmo – spiega Salvo Lo Iacono – ma anche per noi docenti. Stiamo lavorando insieme per rendere omaggio alla nostra amata Santa Rosalia. Arrivo alle 8 del mattino qui in cantiere e trovo i ragazzi già tutti pronti. Hanno partecipato ad altri laboratori organizzati in Accademia ma questa è tutta un’altra storia. Trascorriamo insieme anche 10-12 ore al giorno e si è creato tra noi un rapporto indissolubile. Sono momenti che non dimenticheremo mai».
Sull’utilizzo dei materiali usati nessuno vuole svelare niente. «Posso dire soltanto – dice Giacomo Rizzo – che lavoriamo intensamente da un mese e non vediamo l’ora di presentare il nostro lavoro alla città». Sulla statua della Santuzza invece, l’artista Rizzo si lascia andare un po’ di più perché è totalmente una sua creazione. Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti sono al lavoro, con i docenti, per la realizzazione del carro. La statua della Santuzza, che attraverserà la città, invece, la sta realizzando lui in solitaria.
«Per ora è solo mia – commenta sorridendo Rizzo -, poi sarà di tutti, sarà della città». L’artista non nasconde l’emozione e la fierezza di lavorare per l’amata Santuzza. Le sue opere e installazioni sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private e in tanti musei internazionali ma adesso trova ispirazione e si mette al lavoro nella sua città di origine.