Gds: “Palermo. La ribellione contro il pizzo. Cosa nostra va in curva e impone la «pax» tra i tifosi”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla presenza di Cosa Nostra negli stadi.
“Trovava anche il tempo per gestire i gruppi di tifosi che supportano la squadra di calcio rosanero e che si confrontano-scontrano all’interno dello stadio “Barbera”. Il Palermo si costituirà parte civile al processo. «Cosa Nostra ha interesse – si legge nel provvedimento emesso dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Luisa Bettiol – affinché all’interno dello stadio di Palermo non si verifichino disordini che possano pregiudicare l’afflusso di spettatori presso quell’impianto; i capi ultras si avvalgono della struttura di Cosa nostra per dirimere contrasti interni».
Risale alla stagione scorsa, con il Palermo in Serie D dopo la retrocessione per i problemi noti della vecchia società di Zamparini, il dissidio per uno striscione da posizionare in curva Nord spinge Jhonny Giordano, storico capo tifoso (poi assunto dalla società dell’ex presidente rosanero e ora ritornato in curva nord alla guida del gruppo Ultras Palermo 1900, da quando c’è una nuova compagine societaria) a rivolgersi il 20 settembre 2019, a Jari Ingarao, per dirimere i dissidi sorti con altri due capi ultras (Fabrizio Rosario Lupo e Saverio Bevilacqua, leader del gruppo Curva Nord 12, piazzato al centro della Nord superiore) per degli striscioni da esporre nella partita contro il Marina di Ragusa, che si giocherà due giorni dopo al Barbera. I due gli avevano impedito di esporli: «…Ora, ora, ora onde evitare – dice Jari Ingarao a Bevilacqua intercettato al telefono – in tutti questi discorsi che, chi si «appreca» (ci si ostina, ndr)… a una «pezza»… a uno striscione… queste cose non devono esistere! Perché qua si sta arrivando al punto che la curva va a restare vacante, perché neanche entra alcuno allo stadio! Siccome ora si devono evitare tutte queste cose…».
Non sarà l’unico dissidio o problema: un altro avviene fra i due gruppi ultras, questa volta connesso al comportamento di alcuni membri del gruppo Ultras Palermo 1900 di Giovanni Jhonny Giordano, in occasione di una trasferta del Palermo a Nola del 27 ottobre 2019. Anche in questo caso, secondo gli inquirenti, si registra l’intervento di Cosa nostra per evitare che il conflitto possa degenerare in scontri durante la successiva partita casalinga dei rosanero. E ancora una volta Giordano si rivolge a Mangano, ma anche a Giovanni Giammona e Luigi Giardina per una «riunione chiarificatrice» che si svolgerà il 31 ottobre 2019 in un bar. In una occasione – il 18 novembre – i dissidi da tifosi della Nord Superiore e Inferiore sono talmente accesi che viene «combinato» un incontro per un confronto-rissa in cui risolvere la questione: «Sono qua, stanno salendo e sono venuti pure armati… sono pure armati!!!». In seguito a questa intercettazione prefettura e questura intensificano i controlli delle forze dell’ordine nella zona del Politeama, luogo individuato per il duello che, per fortuna, saltò”.