Gds: “Palermo. La Panda per sfondare la vetrina. Spaccata in un’altra gioielleria”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle gioiellerie prese d’assalto a Palermo.
Una vecchia Fiat Panda presa instrada e usata come ariete per sfondare la vetrina. Poi la corsa per arraffare i gioielli più a portata di mano, per fare in fretta e poi scappare. Perché i dispositivi di allarme sono efficaci e l’intervento delle forze dell’ordine è scattato in pochi momenti ma non abbastanza presto per intercettare i ladri. È stato messo a segno ieri all’alba (probabilmente attorno alle 6,20) il colpo alla Gioielli della Corona di via Mariano Stabile, aperta in città da un paio di anni. In azione, secondo quanto è emerso dalla visione delle immagini della videosorveglianza, almeno quattro banditi. Due erano a bordo della vettura usata per sfondare la lastra di vetro, altri due su un’auto d’appoggio utilizzata poi per la fuga.
Vestiti con abiti scuri, preparati a ciò che stavano per fare perché l’assalto alla gioielleria sarebbe stato progettato con attenzione puntando su un obiettivo che avrebbe fruttato parecchio. Dopo aver portato a termine il piano, si sono la sciati alle spalle la scena di una devastazione. Il vetro antisfondamento accartocciato sul marciapiede come un foglio, gli allestimenti eleganti per le collezioni di preziosi fatti a pezzi dall’impatto dell’utilitaria a tutta velocità. Quell’angolo di strada circoscritto dal nastro bianco e rosso, dietro i tanti passanti quasi abituati ad un’immagine purtroppo ricorrente. Ennesimo caso di un’attività commerciale colpita.
Un negozio senza barriere (un progetto della società titolare della Gioielli della Corona di collocare dei vasi che avrebbero fatto da protezione non era andato in porto) e molto in vista nel salotto buono della città. Notevoli i danni sia per i gioielli rubati (la stima è ancora in corso ma supererebbe, e di molto, i 100 mila euro) che per le conseguenze agli arredi interni e all’esterno del negozio. Le indagini della polizia hanno impegnato sia la squadra sopralluoghi della scientifica che gli agenti della squadra mobile. La ricerca di tracce sulla vettura abbandonata o all’interno del locale devastato hanno impegnato per ore il personale che ha anche acquisito e visionato le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza interna e di quella attiva nelle vie vicine al luogo del raid. Modalità diverse ma stesso tipo di obiettivo dell’altro furto consumato appena lunedì scorso, quella volta alla gioielleria Cordaro di via Serradifalco. I ladri avevano aperto la breccia nella vetrata a colpi di mazza svegliando un intero quartiere.