Gds: “Palermo, la palla passa a Dionisi. Da adesso in poi vietato sbagliare”
Alessandro Arena per il Giornale di Sicilia, oggi in edicola, analizza la situazione di Alessio Dionisi, che ha resistito al terremoto degli ultimi giorni ma sa di non poter più sbagliare. Due le missioni principali per il tecnico: risalire la classifica e riconquistare la fiducia della piazza. Dopo il ko contro il Cittadella, il destino dell’allenatore sembrava segnato, ma alla fine a pagare è stato il ds De Sanctis, mentre Dionisi ha mantenuto il posto, ottenendo una fiducia temporanea dalla società, ma non dai tifosi.
Il Palermo si prepara dunque a un nuovo corso “a metà”, dove il neo ds Carlo Osti avrà un ruolo cruciale nel rafforzare la rosa per dare senso alla stagione. Parallelamente, Dionisi dovrà trovare il giusto equilibrio tattico per schierare una formazione competitiva, capace di riscattare un rendimento recente deludente, con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite.
Fragilità e bisogno di scossa. Nelle sconfitte, il Palermo è spesso apparso privo di soluzioni, salvo l’uscita a testa alta contro il Sassuolo, dove la differenza di valori era evidente. Diversamente, i passi falsi contro Carrarese, Catanzaro e Cittadella non hanno attenuanti. Dionisi deve lavorare sul piano mentale, oltre che tecnico, per trasmettere ai suoi quella tenuta atletica mancata contro Bari e Cittadella. Se la vittoria contro i pugliesi è arrivata più per inerzia che per meriti, contro i veneti sono costate caro due gravi disattenzioni difensive.
Invertire il trend. Dionisi, che nella prima metà di stagione ha spesso sottolineato come la squadra meritasse di più rispetto ai risultati ottenuti, sa che adesso servono vittorie concrete per invertire il trend ed evitare ulteriori complicazioni. La prima occasione sarà domenica prossima contro il Modena, ma il rischio è quello di ritrovare lo stesso clima ostile visto contro Catanzaro e Bari, con spalti semivuoti e contestazioni.
Conferma sotto esame. La piazza non ha digerito la conferma del tecnico, attesa al pari di quella di De Sanctis e Migliaccio. Dionisi, che ha raccolto finora meno punti rispetto a Corini nella scorsa stagione, quando però il Palermo era una neopromossa senza ambizioni immediate, ha mantenuto la panchina per il buon gioco espresso e per l’assenza di alternative convincenti (tra i nomi valutati, Mazzarri, Maran, Pirlo e Andreazzoli). Tuttavia, solo i risultati potranno legittimare la sua permanenza.
Occhi su Manchester. Per il momento non si prevedono ribaltoni, nemmeno in caso di mancata vittoria contro il Modena. Tuttavia, gli uffici del City Group a Manchester seguiranno con attenzione l’evoluzione della squadra e il rapporto con il tecnico, aspetto che non sempre è apparso solido nei mesi scorsi.
Cambiare passo. Dionisi dovrà dimostrare di saper proporre soluzioni nuove e imprevedibili, perché nella prima parte di stagione il Palermo ha spesso peccato di scarsa flessibilità. La panchina non ha garantito impatti decisivi e alcune scelte tecniche, tra sostituzioni tardive e squilibri tra i reparti, hanno contribuito a creare una frattura con i tifosi.
Un clima teso. Dopo settimane turbolente, è difficile pensare che una vittoria contro il Modena possa bastare per riportare serenità. Il vertice della classifica è lontano e alcune brutte prestazioni, come la sconfitta di Carrara, restano impresse nella memoria dei tifosi.
Modulo e soluzioni. Dionisi dovrà anche sciogliere i dubbi sul modulo. Né il 4-3-3 né il 3-4-2-1, adottato di recente, hanno dato risposte convincenti. La scelta tra perseveranza e innovazione sarà cruciale, ma d’ora in avanti non basterà più assumersi le responsabilità dopo un risultato negativo: servirà una svolta immediata e concreta per evitare ulteriori tensioni e rilanciare le ambizioni rosanero.