L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul maltempo che ha messo in ginocchio negli ultimi giorni l’intera città di Palermo.
È caduta senza freni sulla città in gocce pesanti e fitte; sui tetti, nelle ville, per le strade, nei giardini, sulle macchine, nei cortili, nei viali l’acqua gorgogliava furiosa, come per un gigantesco e freddo bollore, portando verso valle scorie, avanzi, detriti, rifiuti, lerciume.
Occludendo le caditoie e causando gli stessi allagamenti di sempre, invadendo case e negozi, cantine e in alcuni casi salotti, facendo debordare canali di maltempo senza manutenzione.
Certe strade apparivano come laghi impenetrabili, oscuri, a protezione di tombini otturati. «Credetemi – dice l’assessore Maria Prestigiacomo, con la delega ai Lavori pubblici – rispetto alla bomba d’acqua della notte alla fine la città ha retto. Certo, in alcune zone ci sono più problemi che altrove. Ma, ad esempio, i sottopassi non hanno fatto registrare momenti di crisi e i sistemi di rilevamento non hanno fatto scattare l’allarme».