Gds: “Palermo, la città che spara: pistolettate allo Zen”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sugli spari avvenuti allo Zen.

Nella città violenta e dal grilletto facile le armi tornano a tuonare e allo Zen una nuova spedizione punitiva viene messa a segno contro un altro pregiudicato. Sabato notte, per il secondo fine settimana di seguito, c’è stata una sparatoria (l’altra fu in via La Lumia, nel diverso contesto della malamovida: vedere l’articolo in basso nella pagina ): stavolta nel mirino è finito Salvatore Spina, di 48 anni, personaggio noto alle forze dell’ordine per via di alcuni precedenti. Contro la porta della sua casa, un appartamento al terzo piano di un edificio popolare di via Costante Girardengo, sono stati esplosi 14 colpi di pistola, quasi un intero caricatore di un’arma semiautomatica.

Un pesante avvertimento contro Spina, che vive in quella casa e ha due figli e che, ascoltato dai carabinieri, non ha fornito indicazioni utili sull’accaduto. Di certo il messaggio è sinistro e i colpi di pistola, che non hanno provocato feriti, rappresentano un inquietante segnale che gli inquirenti inquadrano nell’ambito di faccende criminali nel turbolento quartiere, dove spesso intimidazioni e spedizioni punitive sono da attribuire a contrasti legati alla gestione del traffico di droga e affari illeciti. Il cognome Spina è molto diffuso allo Zen e nei fascicoli giudiziari ci sono personaggi con quel nome che in passato sono finiti sotto inchiesta per storie di droga e per vicende relative al racket delle case popolari.

Il quartiere è una sorta di polveriera e ospita personaggi dal grilletto facile, pronti a regolare i conti con il piombo. Sui colpi di pistola contro la casa di Salvatore Spina sono in corso indagini. I carabinieri e gli esperti della scientifica hanno compiuto un lungo sopralluogo in via Costante Girardengo per ricostruire la scena del crimine, repertare i bossoli trovati sul posto e andare alla ricerca di elementi utili per inquadrare la storia in un preciso contesto, per comprendere i motivi dell’avvertimento, ancora avvolto dal mistero.

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Redazione Ilovepalermocalcio