Gds: “Palermo, la catena di raid negli ospedali. Sabotati impianti e videocamere”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sugli atti vandalici negli ospedali palermitani.
Dalla centrale di controllo della Mondialpol parte l’allarme: sul tetto dell’ospedale dei Bambini ci sono 4 persone, a viso scoperto, che si muovono con fare sospetto e in luogo dove non dovrebbero stare. Scatta il sistema di intervento che allerta una pattuglia che in cinque minuti arriva nella struttura sanitaria a due
passi da Palazzo dei Normanni e dalla Presidenza della Regione: due addetti della Mondialpol, sono guardie particolari giurate, entrano nell’edificio e ci mettono pochi secondi a scoprire cosa è appena successo.
Qualcuno – probabilmente i quattro uomini intercettati sul tetto – ha girato dal piano interrato fino al terzo piano tutte le telecamere della videosorveglianza. Gli occhi elettronici non inquadrano più le porte di ingresso dei singoli reparti ma sono puntate verso il tetto: riprendono il bianco dell’intonaco degli interni, la loro funzione di controllo è disinnescata. All’ennesimo raid contro strutture sanitarie fa seguito, qualche ora dopo, un atto di vandalismo all’ospedale Civico: sono stati danneggiati i lettori per i badge del padiglione 10.
Due episodi che fanno salire ancora di più il livello di emergenza e che allungano la scia di atti criminali: dopo le aggressioni ai medici e al personale sanitario dei pronto soccorso o dei reparti, dopo le rapine a familiari di pazienti nei viali esterni degli ospedali e furti nei reparti – nei giorni scorsi hanno persino interessato i giocattoli dei bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia del Civico – le telecamere
spostate e i lettori di badge danneggiati. E la tensione è sempre di più alle stelle tra gli addetti ai lavori.
I badge danneggiati. Le apparecchiature che servono a registrare il passaggio, e gli orari di ingresso ed uscita di dipendenti e visitatori, sono state danneggiate nel padiglione 10 del Civico. Gli impiegati, dopo aver scoperto le manomissioni, hanno subito avvisato i carabinieri e denunciato l’atto di vandalismo. Sul posto sono arrivati gli investigatori dell’Arma che hanno effettuato tutti i rilievi scientifici a caccia di tracce lasciate dagli autori del danneggiamento. Sono state acquisite le immagini delle telecamere della zona esterna al padiglione per cercare di dare un volto a chi è entrato probabilmente a tarda sera, quando il flusso di visitatori è praticamente azzerato.
Il raid al Di Cristina. Sono le 17 di mercoledì quando nella centrale di controllo della Mondialpol, un addetto si accorge che sul tetto dell’edificio ci sono quattro persone. I loro movimenti sono sospetti, l’occhio attento di chi siede davanti ai monitor – che puntano lo sguardo su quando accade – si allerta. E parte la telefonata per una pattuglia che è destinata al controllo della zona dell’ospedale di Bambini. Dopo cinque minuti l’auto – priva di sirene e lampeggianti per non segnalare la propria presenza ai criminali – arriva in via Cadorna, sul retro dell’ospedale. Le due guardie particolari giurate entrano nell’edificio da una porta antipanico che è socchiusa, come se fosse stata lasciata appositamente aperta per consentire l’ingresso dall’esterno.