Gds: “Palermo. La capitale e la droga da esportazione”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su un traffico di droga nel palermitano.
I confini provinciali cominciavano a stare stretti e le rotte della Capitale della droga avevano preso la direzione dell’autostrada con meta Marsala. La Capitale è la città, che – come dimostrano le tantissime indagini di questi mesi – è inquinata praticamente in tutti i quartieri. C’erano propaggini anche a Bagheria e dintorni e da lì la proiezione verso il Trapanese. Un mercato in crescita e pagatori puntuali da farsi i bagni, come rinunciare? È uno dei tre capitoli sullo spaccio di droga gestito da organizzazioni diverse a Bagheria dal 2016 al 2019 e oraraccontato dalle carte dell’inchiesta condotta da polizia e carabinieri, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca.
Il gip Antonella Consiglio ha disposto l’arresto di quattro persone, altre 25 sono invece indagate. In carcere Fabio Tripoli, 31 anni e Antonino Bartolomeo Scaduto, 26 anni, ritenuti responsabili delle trasferte con le quali si portavano i carichi di cocaina ed eroina a gruppi criminali nel trapanese. I fratelli Giuseppe e Nicolò Cannata, di 37 e 35 anni sarebbero invece coinvolti nella vendita di stupefacenti attraverso una rete di giovanissimi pusher. Un terzo gruppo a gestione familiare, seppur autonomo, sarebbe comunque legato in affari ai Cannata. I tre gruppi creavano spesso sinergie per rendere più efficace e remunerativa la propria attività, sfruttando lo stesso canale di rifornimento di stupefacenti nel quartiere cittadino dello Sperone. «Erano soggetti già conosciuti – dice il dirigente del commissariato di Bagheria Leoluca Rocchè -. Si sono disattivate tre associazioni a delinquere che avevano propaggini fino al trapanese».