L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si è soffermata sulle parole di un esperto, quest’ultimo intervenuto in merito all’alluvione di ieri a Palermo: «Un nubifragio di questo genere –spiega il meteorologo di 3BMeteo, Edoardo Ferrara –è rarissimo in estate e praticamente imprevedibile. Stupisce è che un temporale di queste proporzioni si sia verificato a luglio, di solito accadono tra ottobre e novembre». A provocare il disastro sono stati l’assenza di alta pressione dalle Azzorre e la presenza di una sacca fredda dall’Atlantico che si è scontrata in quota con il flusso di aria calda e umida sulla Sicilia: «Il temporale –continua Ferrara – anziché transitare rapidamente, è rimasto fermo su Palermo scaricando impressionanti accumuli di pioggia sempre sulle stesse zone. La modesta ma insidiosa saccatura atlantica ha trovato energia grazie all’aria calda, in più sul capoluogo i venti umidi del mare sono confluiti in quelli più caldi dall’entroterra generando una sorta di tempesta tropicale».