Gds: “Palermo, il tutore della legalità chiedeva il pizzo”
Il commercialista gestiva le cave Buttitta di Bagheria, la sua nomina dopo il caso Saguto
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione pizzo a Palermo.
Nominato amministratore di beni sottratti alla mafia dal Tribunale misure di prevenzione dopo lo scandalo Saguto anche un consulente del nuovo corso della legalità finisce agli arresti domiciliari.
Le accuse contestate sono di estorsione e abuso di potere. Il provvedimento emesso dal gip Cristina Lo Bue ha colpito Antonio Lo Mauro, 54 anni, commercialista molto noto in città con studio in via Tripoli a due passi dal tribunale. Un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, diretta dal colonnello Gianluca Angelini, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Claudia Ferrari, avrebbe scoperto che il nuovo amministratore giudiziario delle cave Buttitta di Bagheria, avrebbe preteso il pagamento di 5 mila euro in due tranche dalla sua consulente fiscale e contabile. E le avrebbe fatto pagare anche un debito di 6.240 euro che aveva nei confronti di un’altra professionista.