L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul tram e sulle parole di Orlando in merito al progetto bocciato.
Leoluca Orlando incassa la sconfitta sul tram in aula. Ma precisa: «Si è voluto colpire me. Ma io me ne sto andando e non tornerò, non potrò tornare. In realtà è stata colpita la città e anche la prossima amministrazione che rischia di dovere gestire una situazione fuori controllo».
Perché di una cosa il sindaco è convinto: «I finanziamenti per tutto il sistema tranviario, oltre 700 milioni, sono davvero sul baratro e rischiano di evaporare». Per questo lui vuole tentare il tutto per tutto e ripresentare nuovamente l’opera nel prossimo piano triennale, che poi sarebbe quello corrente, il 2021-2023. Una cosa, per la verità, che Sala delle Lapidi aveva chiesto a più riprese visto che si riteneva inutile approvare un elenco di opere targate 2020 con un anno di ritardo.
«Ripresenteremo subito il progetto nel piano triennale 2021-2022 immediatamente. Lo facciamo perché abbiamo il dovere di non perdere i soldi che già ci sono. Quando poi dovesse essere bocciato una seconda volta amen. Ognuno si assumerà definitivamente le sue responsabilità. Ma – continua il primo cittadino – dico di più: la nostra mossa è anche un modo per tentare di limitare la responsabilità dei consiglieri che hanno bocciato l’opera. E del resto, se non provassimo a tutti i costi a salvare lo stanziamento saremmo corresponsabili». E anzi, non abbandona caso mai la strada di un ricorso da presentare nelle sedi competenti da individuare contro un «atto illegittimo». E annuncia che ci sono già «alcune associazioni che ci stanno pensando e si stanno organizzando»